Economia e costi

09 aprile 2025

Nella Gdo Usa già aumentati i prezzi dell'ortofrutta

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L'insegna statunitense  Affiliated Foods compra le banane dal Guatemala, il Paese ha subito da Trump un dazio del 10%, percentuale che verrà caricata all'azienda la settimana prossima. 

Vediamo i numeri: Affiliated Foods pagherà in più 4 cent a cassa di banane, passando da 1,80 a 1,84 dollari. Costi che saranno trasferiti ai clienti. 

E' uno degli esempi che oggi la Cnn ha evidenziato in un servizio dedicato all'aumento dei prodotti in vendita nei supermercati statunitensi. E non aumenteranno solo le banane ma una parte fondamentale dell'ortofrutta. 

Gli Usa importano il 59% della frutta e il 35% delle verdure 

I rincari già programmati ed attesi impatteranno sul carrello della spesa, ma pure sulla dieta degli statunitensi che importano in grandi quantità  dall'estero oltre l’80% del caffè,  il 59% della frutta fresca e il 35% delle verdure. Sono percentuali fornite dal Dipartimento dell'Agricoltura Usda.

Secondo le stime del Budget Lab della Yale University  i prezzi degli alimenti aumenteranno del 2,8% ma per il settore ortofrutticolo saranno più alti: i prodotti freschi si stima saliranno del 4%. E' scontato ma i ricercatori sottolineano che il peso dei costi maggiorati colpirà più duramente i clienti a basso reddito, che spendono una quota maggiore del loro reddito per i beni di prima necessità.

La dinamica degli aumenti tra piccoli e grandi distributori 

"Sembra che i piccoli distributori stiano reagendo molto più rapidamente", sostiene Steve Schwartz, direttore vendite e marketing della catena di supermercati Morton Williams

"I piccoli distributori hanno meno scorte a disposizione e aumenteranno i prezzi per primi, mentre le aziende più grandi, con maggiori inventari nei magazzini, possono aspettare più a lungo". Ma c'è chi, come i fornitori, hanno già comunicato i rincari. 

La deperibilità fa aumentare più velocemente i prezzi 

Gli esperti e i protagonisti del mondo della distribuzione Usa sottolineano che aumenteranno i prezzi degli articoli che contengono imballaggi in plastica e alluminio così come i cibi deperibili che aumenteranno per primi. Questo lo scenario a breve. 

La strategia della shrinkflation

Anche nell'ortofrutta si stima la crescita delle proposte ideate con la shrinkflation ovvero prodotti offerti in confezioni  di dimensioni più piccole. Non si esclude l'eliminazione di articoli e referenze meno remunerativi e con maggiore difficoltà di vendita. In altre termini un ridimensionamento dell'assortimento. 

John Ross, Ceo di IGA, catena di supermercati indipendenti, conferma i rincari anche allunga i termini temporali: "I clienti inizieranno a vederlo in scala nel negozio nei prossimi 90 giorni". 

L'importazione di ortofrutta sempre in crescita 

Si può condividere l'idea di Trump di far crescere la produzione agricola nazionale, ma con una botta così veloce si colpisce anche la dieta, abbastanza discutibile, del Paese dove un bambino su cinque soffre di obesità. 

Abbiamo visti i dati del Dipartimento Dipartimento dell'Agricoltura: "Dal 2007 al 2023, la percentuale di disponibilità di frutta e verdura fresca degli Stati Uniti fornita dalle importazioni è cresciuta dal 50% al 59% per la frutta fresca e dal 20% al 35% per le verdure fresche (escluse patate, patate dolci e funghi)".

L'aumento delle importazioni è importante - anche il 20%  - per diverse colture chiave della dieta statunitense: asparagi, avocado, peperoni, mirtilli, broccoli, cavolfiori, cetrioli, lamponi, fagiolini e pomodori

E sull'avocado Andrea Passanisi di Sicilia Avocado si dice preoccupato, "come già nel 2018", dell'arrivo di prodotto messicano. Parole riprese dal Sole24Ore. 

Si colpiscono Messico e Canada più che l'Italia

L'Italia è coinvolta soprattutto per i prodotti agricoli trasformati come olio, vino e formaggio mentre non è molto rilevante l'export dell'ortofrutta. Discorso e numeri decisamente diversi per il Messico - e in parte per il Canada

Il primo Paese rappresenta il 51% delle importazioni di frutta fresca e il 69% delle importazioni di verdura fresca in termini di valore. Modesto il ruolo del Canada: il 2% delle importazioni di frutta fresca e il 20% delle importazioni di verdura fresca. Più colpiti i paesi latino-americani.

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