Due anni fa Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna ricevevano il premio Nobel per la chimica per la scoperta di Crispr, una nuova tecnica di miglioramento genetico che promette di rivoluzionare l’innovazione vegetale. A 24 mesi di distanza, i ricercatori italiani ed europei attendono ancora di potere sperimentare in campo questi preziosi strumenti, bloccati da una legislazione che accomuna erroneamente le varietà ottenute attraverso queste tecniche agli Ogm. In occasione del World Crispr Day che si celebra il 20 ottobre, Assosementi ha raccolto quattro progetti in fase di studio in Italia e in Europa per spiegare le straordinarie potenzialità delle New genomic techniques (Ngt) e cosa sono in grado di offrire ad agricoltori e consumatori. Uno di questi progetti è sul pomodoro.
I pomodorini con la vitamina D
La carenza di vitamina D è associata a molteplici rischi per la salute, tra cui cancro, malattie cardiovascolari e depressione. Circa il 40% della popolazione europea è carente di vitamina D e fino al 13% è gravemente carente.
Come la maggior parte della frutta e della verdura, i pomodori contengono basse concentrazioni di vitamina D. Attraverso una mutagenesi mirata, un team composto anche da ricercatori del Crea, Cnr e John Innes Centre ha sviluppato un pomodoro che accumula provitamina D (il precursore della vitamina D) nel frutto e nelle foglie. I pomodori fortificati con vitamina D possono fornire una nuova fonte alimentare di vitamina D, mentre le foglie possono essere utilizzate per creare integratori. Il consumo di un pomodoro fortificato con vitamina D dovrebbe fornire circa il 30% della dose giornaliera raccomandata.
La mutagenesi mirata mediante editing del genoma può essere eseguita direttamente nella maggior parte delle varietà commerciali, riducendo il tempo di riproduzione a due-tre anni, di gran lunga inferiore rispetto alla mutagenesi classica.
Fonte: Assosementi