05 febbraio 2018

Nocciola di Giffoni Igp, vendite a quota 10.000 quintali

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La Nocciola di Giffoni Igp, vera e propria eccellenza tra le varietà presenti sul mercato, sta riscuotendo un ottimo successo sui mercati. A tracciare un bilancio è stato in questi giorni, sul quotidiano “Il Mattino”, Gerardo Alfani, professore di economia in pensione, proprietario di noccioleti nei Picentini e presidente del Consorzio di Tutela Nocciola di Giffoni.

“Nei supermercati – spiega Alfani al “Mattino” – parlo di Conad ed Esselunga specializzati nell’offerta di prodotti di qualità, le nocciole, sgusciate o tostate, vanno a ruba ed è forte la richiesta della nostra varietà più pregiata, la tonda, regina in Italia, particolarmente adatta alle diete degli sportivi. Oggi vendiamo quasi diecimila quintali con un introito di 2 – 3 milioni l’anno”. L’altra faccia della medaglia è che l’industria non sembra essere molto attratta da questo prodotto, ma è abbastanza normale. “Parliamo di un prodotto Igp, dall’alta qualità – spiega ancora Alfani – e perfino le major, per l’alto consumo di nocciole che fanno, rischierebbero il fallimento. È un prodotto di nicchia, ricercato da pasticcerie di nicchia”.

Parlando poi del Consorzio di Tutela Nocciola di Giffoni, Alfani ricorda: “Nel 1997 la comunità europea ha riconosciuto alla tonda l’identità geografica protetta, ci siamo messi insieme, eravamo una decina come coop di agricoltori e confezionatori, siamo cresciuti di numero fino a superare i cinquanta associati e dal 2010 siamo stati riconosciuti dal Ministero delle politiche agricole. La cosa che mi fa più piacere è che molti giovani stanno tornando alla terra, hanno capito che questo è il futuro”. E, per le azioni intraprese in difesa della vera Nocciola di Giffoni Igp, continua: “Verifichiamo l’applicazione del disciplinare ma soprattutto diffondiamo la cultura della tonda promuovendo fiere, incontri, angoli dedicati nei supermercati, pubblicazioni. Forse un giorno anche una guida dei nostri dodici bellissimi comuni della nocciola, tutti picentini, sui passi di questo frutto dal cuore rotondeggiante come le nostre colline”.

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