Il futuro della Nocciola Piemonte Igp? Sarà sempre più orientato verso il biologico. Questo, almeno, secondo la visione di Devis Bianco, titolare assieme al fratello Mirco dell’azienda Il Nocciolaio di Mango (Cuneo), una realtà speciale nel panorama corilicolo piemontese, perché ai più tradizionali semilavorati (granella, pasta, ecc.) per gelaterie e pasticcerie, associa prodotti finiti come le nocciole declinate sull’aperitivo (salate e speziate di volta in volta con salvia, rosmarino, semi di finocchio o pepe e curcuma) e come creme spalmabili all’87% di nocciola: Primavera (con i fiori tipici che qui si raccolgono in primavera, come tarassaco e violette), Estate (con un mix di fiori tipici dell’estate) e Inverno (fiori dell’estate e vino), oltre alla più tradizionale crema a tre ingredienti con nocciola (52%), cacao e zucchero.
Tornando a parlare delle ultime tendenze, Bianco puntualizza: “La nostra azienda, che conta una 20ina di ettari di noccioleto, è praticamente biologica da sempre, poiché non effettuiamo trattamenti non consentiti in questo regime e utilizziamo solo concimi organici, ma non avevamo mai pensato alla certificazione. Proprio quest’anno, invece, abbiamo intrapreso il percorso per ottenere il riconoscimento ufficiale di azienda biologica, che dovremmo conseguire nel 2025. E’ stata una scelta dettata dal mercato, poiché sono sempre di più i clienti che ci chiedono prodotti bio”.
Una scelta, quella del biologico, che guarda soprattutto verso l’estero. “Sul mercato interno – conferma Bianco – siamo presenti con piccoli numeri. La maggior parte dei nostri prodotti, infatti, è destinata all’estero, soprattutto in ambito Ue. Le nostre nocciole tostate e i nostri semilavorati, però, sono richiesti anche in Paesi che difficilmente avremmo immaginato, come ad esempio Vietnam, Arabia Saudita e Thailandia”.
Facendo il punto sull’ultima campagna, c’è una moderata soddisfazione, in un contesto che certo non si presenta a livello generale come una delle migliori annate. “La produzione 2023 – conclude Devis Bianco – è andata abbastanza bene, nonostante la grandinata del 6 luglio scorso, che ha colpito solo in parte il nostro appezzamento. Siamo così riusciti a raccogliere una media di 20 quintali per ettaro, mentre lo scorso anno ci eravamo fermati tra i 10 e i 12 quintali. Anche col cimiciato è andata bene, poiché la percentuale è al di sotto dell’1%”.