La frutta secca, rispetto ad altri generi ortofrutticoli, si rivela spesso anche un gioco di strategie. In altri termini, potendo contare su una shelf life nettamente maggiore di frutta fresca e ortaggi, permette agli operatori del settore – entro certi limiti – maggiore libertà di scelta, su quando vendere o no.
Tra coloro che sono in attesa di comprendere meglio come andrà il mercato nelle prossime settimane (per sfruttare il momento migliore in cui mettere a disposizione il proprio prodotto) c’è Adriano Arduino.
Il giovane agricoltore, che nel 2017 ha deciso di mettere a frutto la sua laurea in scienze agrarie, oggi gestisce a Monteu Roero (Cuneo) un corileto suddiviso in più appezzamenti di 20 ettari di nocciole, tutte certificate Igp. Arduino trasforma parte della sua produzione in semilavorati e prodotto finiti mentre vende la parte rimanente in guscio sul mercato.
Facendo un bilancio dell’annata 2023, Arduino spiega: “Fino al 6 luglio le cose stavano procedendo molto bene. La grandinata di quel giorno, che ha colpito a macchia di leopardo in più punti, ha provocato danni ingenti anche a una buona parte dei miei noccioleti. Ci sono impianti dove gli alberi di nocciolo sono diventati semplici pali piantati per terra. Ho perso la metà della produzione in questo modo. La fortuna, se così si può dire, è stata quella di avere impianti in diversi comuni, alcuni dei quali non sono stati colpiti dalla furia della tempesta”.
Arduino prosegue: “La parte della produzione che si è salvata presenta comunque una qualità migliore rispetto al 2022, con calibri più grandi. E’ tuttavia il terzo anno consecutivo, a conti fatti, che per un motivo o per un altro il raccolto non va come dovrebbe andare. Rimane quindi un po’ l’amaro in bocca per una stagione che avrebbe potuto essere decisamente migliore. Impossibile, inoltre – aggiunge – pensare di proteggersi da simili eventi con coperture: il frazionamento degli appezzamenti e le risorse che occorrerebbero, renderebbero questa strada non sostenibile economicamente”.
Passando al tema dei prezzi, Adriano Arduino aggiunge: “Il mercato era partito con buone quotazioni (sui 7,5-8 euro punto resa, ndr), che ora si stanno man mano abbassando. Mi sono quindi fermato con le vendite in guscio, per capire meglio che direzione prenderanno i listini. L’auspicio è che arrivi un cosiddetto rimbalzo, ma attualmente le condizioni non ci sono”.
Quanto a novità da introdurre in azienda, Arduino ha confermato come diversi altri produttori piemontesi, è in attesa del bando che la Regione dovrebbe emanare a breve, con fondi Csr, complemento per lo sviluppo rurale.