01 febbraio 2022

Nocciola Piemonte Igp: in arrivo i “baci” per vegani

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Il 2022 si preannuncia ricco di novità per la Noccioleria Martini di Monchiero (Cuneo), che produce e lavora esclusivamente Nocciola Piemonte Igp su diversi appezzamenti ubicati tra Monchiero, Dogliano, Lequio Tanaro e Clavesana. A illustrarle è la titolare, Silvia Martini, che spiega come la sua azienda si stia sempre più orientando verso proposte non solo di elevata qualità, ma anche dall’alto contenuto salutistico.

Le novità del 2022

“Tra gli obiettivi che ci siamo proposti per quest’anno – dice Martini – c’è presentare alla prossima edizione di Cibus (il salone internazionale dell’alimentazione che si tiene a Parma, ndr) i nostri baci vegani, realizzati con burro di olio d’oliva. I test compiuti finora sono andati bene e abbiamo avuto riscontri molto positivi. Per la primavera di quest’anno, inoltre, stiamo lavorando per ottenere la certificazione gluten free per il nostro laboratorio, che già propone alcuni prodotti privi di glutine, come le nostre creme spalmabili a soli tre ingredienti: nocciole, zucchero e cacao. E’ però importante, appunto, avere la relativa certificazione”.

“Più controlli per difendere la nostra nocciola”

Ma non è tutto. “In linea generale – prosegue Martini – ci stiamo sempre più orientando a fornire coi nostri semilavorati chi vuole fare qualità e, tra i privati, chi cerca davvero qualità. Ci sono situazioni, anche nell’ambito di quello che è il comparto della Nocciola Piemonte Igp, che andrebbero sorvegliate e controllate con più attenzione. Ad esempio, in una pasticceria in cui sono andata a proporre i miei prodotti mi sono sentita rispondere che pagano le nocciole Piemonte Igp sgusciate e tostate 7,5 euro il chilo. E’ tecnicamente impossibile, anche se in realtà succede, perché oggi i prezzi sono sui 17 euro il chilo all’ingrosso e sui 21 euro il chilo al privato. Occorrerebbero quindi, secondo me, controlli più stringenti su quella che è la vera Nocciola Piemonte Igp, facendo magari controlli del prodotto in guscio, anziché già sgusciato”.

Il 2022 è iniziato col piede giusto

Facendo infine un bilancio dell’annata, Martini aggiunge: “In campagna abbiamo avuto un calo di produzione notevole, sul 30-40%, a causa soprattutto delle gelate tardive della scorsa primavera e della siccità. Proprio la siccità, peraltro, sta provocando problemi di pelabilità dei frutti. Per il 2022, invece, al momento le sensazioni sono buone; la fioritura è stata abbondante, sia da parte maschile, sia femminile”.

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