21 luglio 2022

Nocciola Piemonte Igp: la siccità rischia di compromettere la qualità

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Come sarà il 2022 per la Nocciola Piemonte Igp? In linea generale la produzione dovrebbe essere maggiore rispetto al 2021, ma a causa della siccità c’è chi avanza forti dubbi sui livelli qualitativi. Che, a cascata, potrebbero ovviamente riflettersi anche sul prezzo.

Interpellato da myfruit.it, Massimo Ferrino, titolare dell’azienda NoccioleNatura di Castino (Cuneo), spiega: “In termini di produzione, ci attendiamo un’annata nella media, ovvero il 20-30% in più rispetto allo scorso anno (quando c’erano stati grandi problemi con le gelate tardive, ndr). Tuttavia, il timore è che la qualità non sia buona, perché con il caldo delle ultime settimane le piante stanno subendo un forte stress. Sono già numerosi i rami secchi”.

Le alte temperature, di fatto, si presentano come l’insidia principale di quest’anno, visto che altre potenziali fonti di criticità sembrano decisamente attenuate. “La cascola è stata contenuta – conferma ancora Ferrino – e pure la cimice sembra in regressione. Tanto che, anche per scelta, ho quest’anno ho deciso di non fare trattamenti”.

Una delle più grandi incognite della stagione corilicola 2022 è quindi legata al prezzo. “Il livello qualitativo di quest’anno potrebbe incidere anche sulle quotazioni. Ciò che mi aspetto, sono listini inferiori rispetto al 2021. Il problema, però, è che veniamo da un’annata dove i costi di produzione sono raddoppiati, dai carburanti, ai fertilizzanti, ai trattamenti, ai materiali in genere. Solo per fare un esempio, ho smesso di produrre olio di nocciola perché lo proponevo in un barattolo di vetro piuttosto elegante, che ora mi costerebbe il doppio rispetto a prima. Perciò – conclude Massimo Ferrino – ho deciso di fermarmi”.

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