L’inverno molto mite e senza precipitazioni aveva tenuto in grande apprensione molti corilicoltori piemontesi specializzati nella produzione di Nocciola Piemonte Igp. Nell’ultimo mese, invece, lo scenario è decisamente cambiato e sono in tanti a tirare un sospiro di sollievo. Se, infatti, da una parte mancano ancora due mesi al momento della raccolta e può ancora succedere di tutto, il problema della siccità, dei calibri piccoli e della scarsa pelabilità dei frutti per quest’anno sembra ormai essere archiviato.
Tra coloro che avevano espresso forte preoccupazione nei mesi scorsi e oggi sono sollevati per come si sta mettendo la situazione in campagna c’è Alessia Sacco di Nocciole Sacco, azienda di Mango (Cuneo) specializzata nella produzione e nella trasformazione di Nocciola Piemonte Igp delle Langhe.
“In questo ultimo mese – spiega Alessia Sacco – è quasi piovuto troppo. L’ideale sarebbe se un po’ d’acqua venisse anche a metà luglio, un mese prima della raccolta. In ogni caso, ora l’apparato vegetativo delle piante non manca e si prospetta quindi un’annata regolare. L’auspicio è che la situazione prosegua in questo modo, anche perché la grande siccità dell’anno scorso ha lasciato comunque qualche segno sul 2023″.
L’imprenditrice conferma peraltro che l’ultima stagione non è stata affatto semplice. “La produzione – rileva – è stata scarsa, circa il 50% in meno rispetto a un’annata normale. I frutti, inoltre, presentavano maggiori difficoltà per la pelatura. A livello commerciale, invece, siamo soddisfatti, sebbene abbiamo dovuto rivedere i listini perché i costi di produzione e di manodopera sono nettamente aumentati. Rispetto all’anno precedente, abbiamo realizzato circa il 30% in piùà di fatturato, il che però deve essere letto in un’ottica di adeguamento alla situazione contingente”.
Tra le novità 2023, in prossimità della Pasqua Nocciole Sacco ha lanciato una nuova spalmabile fondente, LaElena, al 60% di contenuto di Nocciola Piemonte Igp. E la titolare dell’azienda commenta: “Il nuovo prodotto sta andando molto bene. I clienti apprezzano il fatto che sia senza latte, una scelta che abbiamo fatto perché ultimamente sono aumentate le persone che soffrono di intolleranze legate a questo alimento. Abbiamo notato, peraltro, un apprezzamento della nostra spalmabile e dei nostri prodotti un po’ in tutta Europa, a partire da Germania, Austria e Danimarca, tanto che la nostra quota export continua a rimanere sul 60%, seppure il mercato italiano, per quanto ci riguarda, mostri segni di ripresa”.