18 ottobre 2022

Nocciola Piemonte Igp: produzione scarsa, ma buona pelabilità

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Nonostante diverse difficoltà da affrontare, sia contingenti (aumento dei costi di lavorazione), sia dovute all’andamento stagionale, c’è comunque una moderata soddisfazione tra i produttori di Nocciola Piemonte Igp per come si è chiusa la campagna 2022.

A commentarla è Emanuele Canaparo, titolare dell’azienda Nocciole d’Elite di Cravanzana (Cuneo), specializzata nella produzione e trasformazione di Nocciola Piemonte Igp delle Langhe.

“Investiamo da sempre ed esclusivamente sulla qualità delle nostre nocciole – spiega Canaparo – tanto che lavoriamo solo Igp delle Langhe e, prima di finire in sacchetto o lavorate, tutti i frutti sono sottoposti a tre controlli di qualità, di cui uno meccanico e due manuali. Questo ci permette anche di proporre prezzi soddisfacenti per i nostri prodotti (l’azienda lavora soprattutto per clienti professionali, in Italia e all’estero, in particolare gelaterie, pasticcerie, ecc, ndr)”.

Proprio sul tema delle quotazioni, Canaparo aggiunge: “Quest’anno il mercato è ancora molto attendista e non ci sono veri e propri listini ben definiti. Gli scambi, del resto, sono ancora piuttosto deboli. Per quanto mi riguarda però, visto che anch’io acquisto Nocciola Piemonte Igp delle Langhe, ho deciso di riconoscere prezzi un po’ più elevati rispetto al mercato, facendo qualche sacrificio ma assicurandomi materia prima di livello eccellente”.

Entrando nello specifico della campagna 2022, il titolare di Nocciole d’Elite aggiunge: “Come avviene dal 2017 a oggi, la produzione continua a essere al di sotto della norma. La qualità comunque è molto buona e pure la cimice non ha dato fastidio. Abbiamo iniziato a sgusciare i primi quantitativi la scorsa settimana e, per ora, stiamo riscontrando una pelabilità decisamente migliore rispetto allo scorso anno. Il che ci aiuterà a confezionare i nostri sacchettini. A livello commerciale la domanda non manca e, ormai da tempo, la quota estero ha superato la percentuale che vendiamo in Italia. Oggi siamo arrivati al 60% di export, grazie anche all’ingresso di nuovi clienti da Corea del Sud e Thailandia”.

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