31 agosto 2023

Nocciola Piemonte Igp: un’altra annata molto difficile

87

Nel 2022 la siccità aveva tagliato le gambe alla stragrande maggioranza dei corileti. Quest’anno, invece, le bizze del clima hanno generato una alternanza di appezzamenti di nocciole che sono andati completamente distrutti, con altri che produrranno molto meno del loro potenziale e altri (ma non sono la maggioranza) che avranno rese nella norma.

E’ questa, in sintesi, l’istantanea sulla campagna corilicola 2023 che traccia per myfruit.it Isabella Ciattino, presidente del Consorzio Nocciola Piemonte Igp, quando la raccolta è iniziata da una o due settimane, ma poi è già stata sospesa per qualche giorno visto il maltempo dello scorso weekend.

La campagna 2023

“Ci avviamo verso un’altra annata molto complicata – commenta Ciattino – Molteplici, infatti, sono i problemi che stanno caratterizzando questa annata 2023. In buona parte, ci portiamo ancora dietro una pesante eredità dal 2022: la siccità di quell’estate ha infatti provocato molta sofferenza nelle piante, specialmente quelle più attempate. Poi, sempre a proposito di mancanza di precipitazioni, abbiamo registrato in parte il problema anche quest’anno, in particolare nel sud Astigiano a maggio. In luglio, poi, ecco fenomeni estremi come forti grandinate e maltempo, che hanno devastato intere zone, a partire da Cortemilia. Diversi produttori, quindi, non raccoglieranno nulla. A conti fatti, dobbiamo quindi attenderci come Consorzio una riduzione della produzione, rispetto allo standard, tra il 30 e il 40%”.

Problemi finiti? Macché. Ciattino aggiunge: “Anche la cimice presenta una situazione molto variabile, con produttori che hanno dovuto effettuare tre trattamenti, altri due, altri soltanto uno. Ma non c’è solo questo insetto a preoccupare: un timore più che concreto è l’avanzare della Popillia Japonica, lo scarabeo giapponese, che crea ancora più danni, perché non attacca solo il frutto, ma anche la pianta. Finora era stata segnalata solo nel Novarese, ma ora è stata notata anche in Langa e nel Monferrato”.

Il prezzo che non c’è

C’è poi il tema del prezzo. “Come già avvenuto lo scorso anno – prosegue la presidente – anche quest’anno il non è uscito un prezzo dalla fiera di Castagnole Lanze, come succedeva in passato. Il motivo è che non si riesce ancora a effettuare una quotazione adeguata. Le cooperative, infatti, non hanno ancora sott’occhio la produzione effettiva, e in Piemonte ci sono ancora troppi liberi venditori che ora se ne stanno “coperti” e non fanno contratti, perché tentano di vendere al prezzo più alto. Le industrie, quindi, sono a loro volta ferme nelle contrattazioni. Io credo che la situazione non si sbloccherà prima della fine del raccolto, verso metà settembre”.

E’ davvero fitta, in questi giorni, l’agenda della presidente del Consorzio Nocciola Piemonte Igp. “Domani venerdì primo settembre alle 10,30 – conferma – interverrò al convegno in programma alla Fiera della Nocciola di Cravanzana per sottolineare che bisogna tutelare il nostro prodotto e produrre appunto qualità, che è la peculiarità riconosciutaci da tutto il mondo. Ovvero: la Nocciola Piemonte Igp è sì la nocciola più buona in assoluto, a patto che la si sappia lavorare secondo le indicazioni del disciplinare”.

Disciplinare Igp, cosa c’è da cambiare

E a proposito di disciplinare, la volontà è quella di modificarlo. “Si tratta di uno strumento fondamentale – conclude Ciattino – che però è aggiornato al 1999. Da allora molte cose sono cambiate, a partire dalle rese. Non è più possibile, se vogliamo davvero produrre qualità, lasciare una resa per ettaro a 35 quintali. Bisognerà intervenire in merito, mi auguro già a partire dalla campagna 2024, a tutela dei produttori che lavorano con serietà e dei consumatori”.

Potrebbe interessarti anche