E se le nocciole si cominciassero a produrre anche in Valtellina? L’idea c’è e, da qualche anno, si sta provando anche a sviluppare. Per ora, in particolare, si sta cercando la cultivar ideale da proporre ai produttori locali. Chi sta facendo questo percorso di studi, con tanto di campo sperimentale, è la Fondazione Fojanini, realtà nata nel 1971, con l’obiettivo di realizzare attività destinate alla valorizzazione e al potenziamento della ricerca scientifica nelle discipline agrarie ed ambientali e all’assistenza tecnica in agricoltura in provincia di Sondrio.
A ricordare tale percorso di ricerca sulla nocciola è stata nei giorni scorsi la testata “Valtellina News”, che spiega: “La Fojanini, da alcuni anni, nell’ambito della convenzione con la Comunità Montana Valtellina di Tirano, sta allestendo alcuni campi sperimentali di coltivazione del nocciolo. Lo scopo è quello di ricercare il maggior numero di cultivar possibile in modo da individuare quelle che meglio si adattano al territorio e valutarne le produzioni sia in termini quantitativi sia qualitativi, in base alla pezzatura dei frutti e alle caratteristiche organolettiche al consumo… In considerazione del fatto che a livello nazionale l’offerta è notevolmente frammentata, la coltivazione razionale dell’albero delle nocciole potrebbe non solo dare delle soddisfazioni a livello familiare, ma anche un’integrazione al reddito principalmente all’interno di strutture agrituristiche o di quelle piccole aziende agricole che puntano alla diversificazione dei prodotti”.