Frutta a guscio ed essiccata

15 giugno 2023

Nocciola Tonda di Giffoni Igp: produzione al 60%

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Che stagione si prevede per la Nocciola Tonda di Giffoni Igp? Sintetizzando al massimo, si potrebbe dire bene ma non benissimo. Ovvero, le attese degli operatori sul campo sono quelle di una campagna più soddisfacente rispetto al 2022, ma ancora lontana da una produzione nella norma.

A fare il punto della situazione è Giuseppe De Feo, coordinatore della cooperativa agricola Tonda Giffoni, una Op in forte crescita negli ultimi anni, che oggi conta 81 soci per circa 400 ettari di superficie coltivata.

“Facendo una media tra pianura e collina – spiega De Feo – quest’anno ci attendiamo una produzione di circa il 60% rispetto alla norma. Le piogge che sono cadute anche in questi giorni hanno fatto bene alle nocciole, ma ci sono zone, specialmente in pianura, dove abbiamo registrato una scarsa impollinazione, per cui ci attendiamo appunto questa percentuale. Tradotto in numeri, prevediamo una raccolta sugli 8mila quintali”.

Il problema del prezzo

Tra le questioni che stanno caratterizzando l’ultima stagione della Nocciola di Giffoni Igp, c’è anche quella delle quotazioni. Listini troppo bassi, insomma, che deludono i produttori. “Il problema – continua De Feo – è che il prezzo lo stabilisce di fatto la Turchia. Attraverso l’ente governativo che gestisce il mercato della nocciola, nei mesi scorsi sono stati introdotti a livello internazionale elevati quantitativi di prodotto, per cui dallo scorso aprile abbiamo assistito a una diminuzione dei prezzi. Oggi i listini della Nocciola Giffoni Igp si attestano tra i 3 e i 3,10 euro il chilo in guscio; una quotazione piuttosto bassa, se si considera che, per essere remunerativo, il prezzo dovrebbe andare dai 3,5 ai 4 euro il chilo in guscio. Consideriamo infatti anche gli aumentati costi di produzione, dal gasolio, ai concimi, ai trattamenti. Il rischio è quello di vedere sensibilmente diminuite le entrate per i produttori”.

Un prodotto a forte rischio di contraffazione

C’è poi un’altra insidia, più subdola ma non meno pericolosa, con la quale la Nocciola di Giffoni Igp si trova a che fare quotidianamente: la contraffazione. “Oggi – conferma De Feo – regna una grande confusione tra prodotto a marchio e non a marchio. Tra l’altro, proprio di recente abbiamo cambiato ente certificatore, che oggi è Csqa. Molti artigiani e commercianti si fregiano del marchio Igp senza averne il titolo. Questo danneggia tutti noi produttori certificati e ovviamente gli ignari clienti”.

Progetti per il futuro

“Sempre di più – continua De Feo – stiamo cercando di valorizzare il nostro prodotto a marchio Igp. La sfida del futuro, anzi, dovrà essere proprio questa. Bisognerà tentare di educare il consumatore sulla differenza tra una nocciola generica, magari anche di provenienza estera, e una autentica Nocciola di Giffoni Igp. Già nel packaging cerchiamo di fare emergere queste differenze, ma non basta. Attraverso il Consorzio faremo una campagna promozionale mirata e saranno implementati i controlli nei confronti di chi utilizza la nostra denominazione senza averne i titoli”.

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