Nella situazione di grave siccità che sta colpendo tutta Italia, Coldiretti Lazio lancia l’allarme anche per le nocciole della Tuscia. “I dati della Coldiretti per questa stagione intrisa di siccità sono impietosi – spiega l’associazione agricola – e il Lazio si contende con poche altre il triste primato della regione italiana più colpita. Nei primi sei mesi dell’anno sono già andati in fumo gli ettari bruciati dalle fiamme in tutto il 2016 e l’agricoltura risulta essere il settore più danneggiato, anche perché già gravato, prima ancora che dalla siccità e dalla crisi idrica, da altre emergenze come le devastazioni causate dalla fauna selvatica e dagli effetti delle gelate di fine primavera. La preoccupazione – prosegue Coldiretti Lazio – fa il paio con la rassegnazione di chi non ha ancora la disponibilità economica per installare impianti irrigui. Il risultato è che a Caprarola e dintorni chi non ha l’impianto irriguo sa bene che raccoglierà nocciole vuote, perché la mandorla non ha avuto umidità e nutrienti a sufficienza per formarsi e raggiungere gli standard di qualità che ne fanno nocciole di prima scelta per le industrie dolciarie”.
David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio, facendo una stima ancora provvisoria dei danni della produzione agricola in generale a livello regionale, spiega: “Le perdite sono ingenti. Una prima stima parla di almeno 110 milioni di euro persi. E il conto è destinato a salire. Chiederemo misure transitorie di sostegno come agevolazioni fiscali e creditizie, abbattimento degli oneri contributivi e sospensione dei mutui per evitare il tracollo del sistema produttivo agricolo laziale. Presenteremo anche una proposta operativa per la gestione strategica delle risorse idriche, visto che ormai anche nel Lazio la siccità non è più un fatto episodico, ma un fenomeno naturale strutturale”.