La produzione delle nocciole nelle zone montane piemontesi sarà al centro del seminario organizzato da Uncem (unione nazionale comuni, comunità, enti montani) per domani, presso l’hotel NH Santo Stefano di Torino, dalle 9 alle 17.
“Vogliamo capire – spiega Lido Riba, presidente di Uncem Piemonte – come modernizzare l’agricoltura di montagna, che è la principale fonte di produzione e occupazione. L’agricoltura ha un fortissimo bisogno di aggiornamento dei sistemi organizzativi, perché tra la produzione di beni e la relativa distribuzione al consumo intercorrono un certo numero di ore di lavoro che costituiscono la “filiera” e che portano a un aumento comunque esponenziale del valore iniziale del prodotto. Vi è dunque la necessità di organizzare la produzione sulla base di filiere che possano “catturare”, a favore dei produttori, una quota più consistente e più equa del valore aggiunto di filiera. Il primo elemento di modernizzazione del sistema produttivo montano riguarda la creazione delle filiere, in particolare per la produzione casearia, per la castanicoltura e l’ortofrutta”.
“Nelle aree montane del Piemonte – prosegue Riba – vi è la possibilità, nonché l’opportunità, in particolare per le zone più basse, di esaminare nuove proposte di produzioni compatibili con i caratteri del terreno e attualmente abbastanza redditizie. Si tratta della coltivazione delle nocciole e della produzione del luppolo per i birrifici artigianali. Altro tema molto importante è la costituzione delle associazioni fondiarie, per la creazione delle unità aziendali minime per la configurazione di moderne aziende agricole. Ultimo aspetto molto rilevante riguarda l’organizzazione di imprese capaci di affrontare professionalmente la multifunzionalità delle aziende agricole montane, e cioè il tema delle cooperative di comunità che possono gestire attività produttive in più settori e svolgere i lavori pubblici ad affidamento diretto”.