28 dicembre 2018

Nocciole e danni da fauna selvatica, in Piemonte interviene la Regione

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Per gli agricoltori piemontesi si apre la possibilità di intervenire direttamente nell’azione di contenimento dei cinghiali, se in possesso delle necessarie autorizzazioni.

È quanto prevede la disposizione approvata dalla Giunta regionale, che corregge alcune disposizioni del “provvedimento Omnibus” adottato alcune settimane fa. Per diversi produttori di nocciole, che devono quotidianamente affrontare i problemi legati ai danni da fauna selvatica, si aprono quindi buone prospettive. In attesa di una soluzione definitiva al grave problema della presenza incontrollata dei cinghiali, questo provvedimento rappresenta infatti un passo avanti per tutti gli imprenditori agricoli che da anni fanno i conti con gli ingenti danni causati alle coltivazioni.

Secondo la norma regionale, i piani predisposti dalle Province per controllare la proliferazione dei cinghiali devono comprendere interventi d’urgenza per garantire una tempestiva azione in caso di danneggiamenti in atto e interventi programmati per il controllo della presenza della specie sul territorio.

“Tuttavia – denuncia il delegato confederale di Coldiretti Cuneo, Roberto Moncalvo – il Piano di controllo della fauna selvatica della Provincia di Cuneo risulta scaduto, un paradosso che paralizza ogni possibilità di intervento a tutela delle nostre aziende agricole su un territorio già pesantemente colpito. Alla luce delle possibilità che la Regione mette a disposizione di proprietari e conduttori dei fondi – prosegue Moncalvo – è indispensabile che la Provincia intervenga rapidamente per predisporre e rendere operativo al più presto un nuovo Piano”. “Come più volte segnalato – aggiunge Coldiretti Cuneo – la situazione in molti casi è così grave da rendere incompatibile la normale attività agricola con la diffusione dei cinghiali, senza contare il rischio di incidenti stradali di cui sono responsabili questi animali, seria minaccia all’incolumità delle persone”.

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