Nocciole coltivate con una forte riduzione dei trattamenti fitosanitari? Molto probabilmente tutto ciò sarà presto possibile. Il Crea ingegneria e trasformazioni agroalimentari, in collaborazione con Cpn (Cooperativa produttori nocciole) – e Copront (Cooperativa produttori nocciole della Tuscia) sta sperimentando pratiche meno impattanti e più rispettose della tutela ambientale nella coltura delle nocciole nella Tuscia viterbese.
La notizia arriva direttamente dal Crea, che scrive: “In particolare, Cpn e Copront hanno stipulato un contratto con il Crea per incentivare la ricerca, la produzione e la sperimentazione finalizzata alla riduzione della deriva nei trattamenti fitosanitari che interessano i noccioleti. L'intento di queste azioni è verificare in primis l'efficacia degli ugelli antideriva sull'albero del nocciolo in noccioleto, per diminuire il più possibile lo sviluppo della nube che si forma durante l'esecuzione del trattamento. Finalità di tale sperimentazione condivisa è incrementare la sostenibilità ambientale in agricoltura e nella coltivazione delle nocciole, segmento basilare dell'economia del territorio. Le attività sono svolte a Capranica su un noccioleto adulto e vi partecipano i responsabili di Cpn e Copront, il nostro ricercatore Marcello Biocca con gli altri del team Crea e i tecnici delle aziende coinvolte nella strumentazione impiegata (Braglia per gli ugelli antideriva, Fravi per le tarature delle macchine). Il Crea fornirà successivamente una relazione sui risultati finali del progetto”.