Per le nocciole in Irpinia si prevede un sensibile calo di produzione, ma le rese e la qualità sono buone. Queste, almeno, sono le previsioni dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Avellino.
Il presidente Ciro Picariello ha spiegato: “L'annata è di buona qualità ma con il 50-60% di produzione in meno rispetto all’anno precedente. La raccolta nocciole è iniziata da qualche giorno, con 10-12 giorni di ritardo. La resa è buona con ottima sanità del frutto. Questa scarsa produzione irpina, legata ad una produzione mondiale comunque più bassa della media degli ultimi dieci anni, sta facendo crescere il prezzo di mercato del prodotto negli ultimi giorni”.
Ancora, Picariello ha proseguito: “Abbiamo avuto un inverno mite e poco piovoso. Una primavera, invece, fredda e piovosa. Poi tanto sole, con un luglio caldissimo, tanto da essere stato considerato il mese più caldo degli ultimi 20 anni. Questi cambiamenti climatici hanno portato effetti importanti sulle produzioni corilicole 2019 in Irpinia, determinando una scarsa impollinazione del nocciolo e di conseguenza scarse produzioni. Le piante di nocciolo, pur avendo una buona capacità di adattamento alle avverse condizioni climatiche, mostrano forti segnali di difficoltà ai cambiamenti climatici estremi dell’ultimo decennio. Ecco che la gestione differenziata dei suoli e le tecniche colturali messe in atto dai tecnici agricoli e dagli agronomi…non bastano più, ci vogliono varietà più resistenti, migliori impollinatori e tecniche gestionali nuove”.
Attualmente, in Irpinia, le cultivart principali sono: Mortarella, Tonda Bianca di Avellino, Camponica e San Giovanni.