11 gennaio 2022

Nocciole: in Piemonte c’è ottimismo per la campagna 2022

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Il 2021 si è archiviato in modo decisamente migliore rispetto al 2020 riguardo alle vendite di nocciole e, per il momento, il 2022 si è aperto in modo positivo in campagna. Questa, in estrema sintesi, è la testimonianza di Emanuela Gianoglio, titolare dell’omonima azienda di Magliano Alpi (Cuneo), dove fin dal 2008 produce e lavora nocciole su un appezzamento di 17 ettari, che dal 2011 è stato certificato biologico al 100%.

“Sono soddisfatta per come si è chiuso il 2021 rispetto al 2020 – spiega Gianoglio – anche perché l’annata non è stata semplice. Dal punto di vista produttivo, infatti, abbiamo accusato anche noi un calo di circa il 30% della produzione, poiché abbiamo sofferto soprattutto le gelate primaverili. Tuttavia, sul fronte delle vendite le cose sono andate molto meglio, anche perché le attività sono rimaste aperte. I clienti professionali, infatti, rappresentano la grande maggioranza degli acquirenti dei nostri prodotti, visto che proponiamo semilavorati: granella, pasta, farina e altro”.

La situazione commerciale, però, è diversa dal pre-pandemia. “Molte cose sono cambiate – prosegue Gianoglio – e c’è molta più prudenza, da parte dei clienti professionali, a fare acquisti. Abbiamo ridotto anche i nostri scambi con l’estero, perché piazzandoci noi, come proposta di prodotti, nella fascia medio-alta, ed essendo aumentati i prezzi, diversi clienti esteri hanno preferito rivolgersi a prodotti con quotazioni più basse, mentre altri hanno addirittura chiuso. Siamo tuttavia riusciti a rimpiazzare questi acquirenti con altri, soprattutto in Italia”.

C’è comunque ottimismo, al momento, per la campagna 2022. “Stiamo assistendo a una bellissima fioritura maschile – conferma Gianoglio – e ora speriamo nella pioggia e nella neve in montagna, in modo da preservarci dall'eventuale siccità estiva. Lo scorso anno, poi, non abbiamo avuto troppi problemi con la cimice asiatica”. Un fattore, quest’ultimo, niente affatto scontato, specialmente per chi fa biologico. “Del resto – conclude Gianoglio – anche chi è in convenzionale non ha grandi risultati dai prodotti di sintesi utilizzati contro la cimice, perché l'insetto non attacca in genere le foglie, ma solo i frutti”.

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