06 aprile 2016

Nocciole, l’Umbria incontra Nestlé

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La produzione di nocciole può avere sviluppi molto interessanti anche in Umbria, tanto che la stessa Regione ha annunciato, nei prossimi giorni, un incontro con Nestlé, per discutere proprio di questo tema. La questione ha ricevuto peraltro un rinnovato impulso durante il tavolo sul nocciolo organizzato da Confagricoltura Umbria presso la fiera di Bastia Umbra, in occasione della 48° edizione di Agriumbria. Qui, rappresentanti del mondo scientifico, produttori e trasformatori si sono riuniti e confrontati proprio per studiare questa inedita opportunità di business, vista tra l’altro la crescente domanda di nocciole a livello mondiale.

In particolare, al convegno “Il nocciolo: innovazione e opportunità”, svoltosi sabato scorso, sono intervenuti tra gli altri Marco Caprai, presidente di Confagricoltura Umbria, Fernanda Cecchini, assessore alle politiche agricole e agroalimentari della Regione Umbria, Ettore Fontana di Ferrero Italia, Giuseppe Ginnasi dell’azienda agricola Fratelli Ginnasi, Francesco Tei direttore del Dipartimento di scienze agrarie alimentari e ambientali dell’Università degli studi di Perugia, e Daniela Farinelli, ricercatrice dell’Università degli studi di Perugia.

Nel suo intervento, Caprai ha detto: “Dobbiamo cercare le migliori opportunità per le imprese agricole e oggi la produzione della nocciola appare promettente per garantire maggior reddito ai nostri agricoltori. La sua coltivazione è, infatti, sempre più carente nel mondo e soggetta a stagionalità. Ad esempio, l’anno scorso in Turchia, paese leader nella produzione di questo frutto, c’è stata una grave carenza di prodotto. L’industria dolciaria italiana si sta, così, prendendo la responsabilità di costruire una filiera nazionale della nocciola, vedi Ferrero che sta portando avanti importanti accordi con alcune Regioni”.

E a proposito di accordi tra regioni e grandi aziende, l’assessore regionale Fernanda Cecchini, sulle colonne del quotidiano “La Nazione”, ha aggiunto: “Lo stesso Programma di sviluppo rurale non esclude il sostegno alla coltivazione del nocciolo ed è bene ricordare la grande richiesta che arriva dal mondo della trasformazione. Non vedo perché questa produzione non possa attecchire anche in Umbria, patria del Bacio Perugina. Si potrebbe benissimo coniugare con la nostra grande capacità di lavorazione delle nocciole. Su questo ci stiamo impegnando e nei prossimi giorni incontreremo pure Nestlé”.

 

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