17 gennaio 2024

Nocciole: nel Biellese la cimice fa paura

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Luca Ribotto è il titolare dell’azienda agricola biologica La Bessa di Magnano (Biella). Nel 2000 ha iniziato a piantare nocciole e, da subito, ha puntato sul metodo biologico. “Una scelta – spiega – che rifarei anche oggi, anche perché la chimica distrugge spesso anche gli insetti utili, poi a conti fatti vedo che non si risolve più di tanto”.

Tuttavia, rimane aperta per lui, come per diversi altri suoi colleghi, la questione della cimice, che anche durante l’ultima annata, nel Biellese, si è fatta particolarmente sentire. “La cimice – conferma Ribotto – non è un problema, ma il problema. Basti pensare che, se fino a qualche anno fa riuscivamo a fare rese attorno al 47 o 48% (cioè su un chilo di nocciole in guscio si ottenevano 470-480 grammi di prodotto), adesso ci attestiamo sul 42 o 41%. E, ormai, è una tendenza che ci stiamo portando dietro da alcuni anni”.

Secondo Ribotto, peraltro, l’attuale livello di prezzo non è soddisfacente. “Fortunatamente – spiega – gran parte della nostra produzione la trasformiamo sia per il cliente professionale sia per il privato. Tuttavia, il poco che ci capita di conferire all’industria ci permette solo di rientrare appena nei costi di produzione: siamo infatti sui 7-7,30 euro punto resa, livelli troppo bassi considerando la lavorazione che c’è dietro”.

Facendo poi il punto sull’annata 2023 e le prime previsioni sul 2024, Luca Ribotto conclude: “A livello produttivo, nel 2023 è andata meglio rispetto al 2022, che invece fu l’anno della grande siccità. Nell’ultima campagna abbiamo raccolto circa il 20-23% in meno rispetto a un’annata normale, ma appunto si tratta sempre di quantitativi maggiori rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda il 2024, invece, al momento il clima non è stato molto favorevole. Ha fatto caldo infatti fino a poco tempo fa e temo soprattutto le gelate primaverili. Rimanendo ottimisti ma guardando in faccia al contempo anche alla realtà, spero di riuscire a ottenere una produzione inferiore soltanto di circa il 15% in meno rispetto a un’annata normale”.

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