26 ottobre 2023

Nocciole: nel Lazio fronte comune contro la cimice

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Nella Tuscia, una delle maggiori regioni corilicole italiane, la campagna 2023 delle nocciole sarebbe già stata difficile di per sé, per le condizioni meteo della scorsa primavera, che hanno provocato numerosi problemi in campagna. A complicare le cose, però, ci si è messa la cimice, che sta danneggiando diverse centinaia di produttori. Tanto che le grandi Op, in collaborazione con le istituzioni locali, stanno cercando di correre ai ripari, già in vista della prossima stagione.

A fare il punto su questo tema e a tracciare un primo bilancio di come si è aperta la campagna commerciale 2023/24 è Settimio Discendenti, presidente della Cpn di Ronciglione (Viterbo). “Abbiamo registrato – spiega Discendenti – un raccolto che è inferiore del 40% rispetto a una produzione normale. In gran parte la responsabilità è da attribuire alla mancata allegagione durante la scorsa primavera e allo strascico degli effetti della siccità dello scorso anno. Poi, c’è stato un forte attacco della cimice a partire da fine luglio, che ha compromesso la qualità per una buona parte del raccolto”.

Il problema numero uno, dunque, oggi è proprio questo insetto. Prosegue Discendenti: “Lunedì scorso, assieme alle altre Op del territorio, abbiamo partecipato a un incontro in Regione proprio per trattare questo tema. Uscirà presto un documento comune, con le indicazioni a cui attenersi per contrastare il fenomeno durante la prossima primavera“.

Le buone notizie arrivano dai prezzi, decisamente più sostenuti rispetto al 2022. “Grazie agli strumenti di cui ci siamo dotati e facendo numerosi controlli a campione – prosegue Discendenti – riusciamo a fare una buona selezione, per cui riusciamo a proporre una buona percentuale di prodotto in prima fascia. Finora, ad esempio, abbiamo già consegnato a Ferrero, uno dei nostri storici clienti, oltre 10mila quintali di prodotto in prima fascia. E i listini, per questa categoria di qualità, sono più alti di circa 1,50 euro rispetto al 2022. Oggi, infatti, andiamo dai 6,80 ai 7,50 euro punto resa”.

Cpn, acronimo di Cooperativa produttori nocciole, si conferma peraltro una realtà in crescita. “Da questo punto di vista – conclude Discendenti – siamo soddisfatti. Oggi siamo ad oltre 160 soci e 2.200 ettari di superficie, con una buona lista di attesa di altri produttori che hanno chiesto di aderire alla nostra organizzazione”.

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