24 giugno 2021

Nocciole: ora arriva anche la crema spalmabile coi fiori di Langa

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Proprio quando l’Italia, e il mondo, stavano per entrare nel primo lockdown della storia, c’era un’azienda agricola che aveva appena inaugurato il proprio laboratorio per la lavorazione delle nocciole. Si tratta de “Il Nocciolaio” di Mango (Cuneo), nell’Alta Langa (150 metri sul livello del mare), diretta dai fratelli Mirco e Devis Bianco. Il disastro del lockdown, sebbene abbia creato anche a loro non poche difficoltà, non li ha comunque scoraggiati, tanto che sono più che mai determinati a farsi conoscere anche attraverso fiere ed eventi in presenza. Anche perché le idee innovative non mancano.

Nuovo il laboratorio, ma produttori da generazioni

“In effetti quello che è successo con il lockdown ci ha creato molta preoccupazione perché eravamo appena partiti con il laboratorio – conferma Mirco Bianco – mentre per quanto riguarda la produzione è da alcune generazioni che coltiviamo nocciole.  Per la verità, sentiamo ancora gli effetti delle chiusure, anche se gli ordini stanno arrivando. Cercheremo comunque di promuoverci ulteriormente partecipando a qualche fiera, a partire dal Sigep”.

Sulle idee innovative, appunto, non mancano ottimi spunti. “Oltre a tutti i semilavorati per la gelateria e la pasticceria – prosegue Bianco – ovvero granella, pasta e farina tutte di Nocciola Piemonte Igo delle Langhe, abbiamo lanciato anche tre diverse creme spalmabili, che associano un alto contenuto di nocciola (87%, ndr) ai fiori di Langa. In particolare, abbiamo la crema “Primavera” con i fiori tipici che qui si raccolgono in primavera (tarassaco, violette, ecc.), dall’aroma molto dolce e delicato, la crema “Estate” con un mix di fiori tipici dell’estate e la crema “Inverno” che mette insieme nocciola, o fiori dell’estate e il vino”. Gusti nuovi, insomma, che saranno presentati prossimamente a diversi eventi.

Infine, qualche parola sulla stagione 2021. “E’ ancora prematuro fare una previsione puntuale – conclude Bianco – dal momento che dobbiamo vedere come sarà la cascola. Ci attendiamo comunque una minore produzione rispetto allo scorso anno, quando abbiamo raggiunto i 350-400 quintali sui nostri 19 ettari (altri 4 sono stati piantati recentemente, quindi entreranno in produzione tra qualche anno, ndr). Potremmo essere sui 250 quintali o poco più, a causa del normale anno di scarica, dopo una buona produzione. Per quanto riguarda invece le gelate tardive, nella nostra azienda non ne abbiamo risentito particolarmente”.

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