09 dicembre 2019

Nocciole per l’industria, Cia punta sull’aggregazione

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La sezione regionale campana della Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) lancia una proposta per fare entrare anche gli agricoltori campani nel “Progetto Nocciola Italia” della Ferrero, che sta ormai interessando diverse regioni d’Italia. La notizia, pubblicata domenica 8 dicembre sul quotidiano Nuova Irpinia, prende spunto da una dichiarazione del coordinatore regionale della Cia, Alessandro Mastrocinque, che afferma: “In assenza di una vera politica regionale e degli amministratori locali, non si potrà mai costruire un cartello della nocciola irpina da proporre a multinazionali come Ferrero: di questo passo ci saranno sempre nuovi competitor turchi o australiani che avranno la meglio di su noi…E’ necessario un cartello del territorio…Un percorso a cui lavoriamo da tempo e che certo non ci consente di impedire a Ferrero di non acquistare nocciole dalla Turchia…Dobbiamo essere noi invece ad aggregare il prodotto ‘nocciola irpina’ e a costruire un valore aggiunto. In Campania abbiamo caratteristiche straordinarie, ma siamo deficitari sull’aggregazione”.

“Le associazioni di categoria intanto – prosegue il servizio citato – hanno già aperto il dibattito sulla nuova programmazione comunitaria e stanno valutando l’opportunità di chiedere l’inserimento nella Politica Agricola Comunitaria delle misure del Psr che vanno in questa direzione.

E ancora Mastrocinque ha aggiunto: “Dovremo essere bravi ad inserire dinamiche che premino le aziende virtuose, sulla scorta di quanto già accade per il vino e per l’olio; lavorare sulla valorizzazione di una varietà di nocciola irpina già riconosciuta e apprezzata, che dovrà soltanto legarsi al territorio per una sua riconoscibilità. Ci manca insomma una strategia complessiva di sviluppo dell’intera filiera che potrebbe essere un veicolo di nuove economie. Al momento ci proviamo, ognuno per la sua parte, ma è complicato”.

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