Ci saranno più controlli sulle nocciole provenienti dalla Turchia. Ad annunciarlo, rispondendo a un’interrogazione dell’on. Mara Bizzotto, è stato il vicepresidente della Commissione Europea Jyrki Katainen, che ha rilevato tra l’altro: “L'importazione di nocciole dalla Turchia è soggetta…a condizioni particolari a seguito dell'accertamento di casi di non conformità ai livelli massimi di aflatossine dell'UE. Le condizioni particolari per l'importazione sono stabilite nel regolamento di esecuzione (UE) n. 884/2014 della Commissione2. Ciascuna partita di nocciole e di prodotti da esse derivati destinata all'esportazione verso l'UE deve essere ufficialmente sottoposta a campionamento e analisi dalle competenti autorità turche per la possibile presenza di aflatossine. Ciascuna partita di nocciole o prodotti corilicoli importata nell'UE deve essere accompagnata dalla relazione sull'analisi e sul campionamento e da un certificato sanitario attestante la conformità alla legislazione dell'UE per quanto riguarda le aflatossine. Il 5% delle partite importate è inoltre ufficialmente sottoposto a campionamento e analisi per verificare la presenza di aflatossine dall'autorità competente dello Stato membro in cui avviene l'importazione. La frequenza dei casi di non conformità all'importazione, per quanto riguarda la presenza di aflatossine nelle nocciole e nei prodotti derivati provenienti dalla Turchia, non ha registrato miglioramenti, ed è pertanto in fase di valutazione un rafforzamento delle misure vigenti”.
In merito invece alla domanda su come si intenda rafforzare il supporto ai produttori italiani, lo stesso Katainen ha replicato: “Le organizzazioni di produttori italiane hanno ricevuto nel 2017 un supporto per circa 235 milioni di euro, di cui oltre 4 milioni destinati ai corilicoltori”. Non vi sono dunque novità all’orizzonte in questo senso.