Sabato 18 maggio dalle 9,30, il PalaExpo di Cherasco (piazza degli Alpini) ospiterà il convegno “Il Nocciolo, come laboratorio tecnico dell’innovazione” organizzato da Confagricoltura Cuneo in collaborazione con Ascopiemonte e Piemonte Asprocor e con il patrocinio e sostegno di numerosi partner istituzionali e privati. Dai circa 18.000 ettari del 2015, la superficie di noccioleti in Piemonte ha superato i 24.000 ettari nel 2018 (+35,4%). Oltre 9.000 le aziende impegnate nel comparto in regione. A trainare questo trend è la provincia di Cuneo, che conta oggi più di 15mila ettari coltivati a noccioleti. Seguono l’Astigiano e l’Alessandrino, rispettivamente con 5.319 e 2.721 ettari. La produzione stimata media di nocciole in provincia di Cuneo è passata dai 217.000 quintali del 2015 ai quasi 278.000 quintali del 2018.
“Il convegno è diventato ormai l’annuale momento di incontro e di confronto tra i diversi protagonisti del settore corilicolo – spiega il presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte, Enrico Allasia –. Insieme ad agricoltori, tecnici, associazioni di produttori, rappresentanti dell’industria di trasformazione e del mondo della ricerca, avremo modo di analizzare le opportunità, ma anche le criticità del comparto che così tanto si è sviluppato negli ultimi anni. Le parole d’ordine per poter far crescere una filiera produttiva come quella del nocciolo sono: qualità, organizzazione, ricerca e innovazione tecnologica. Proprio su quest’ultimo aspetto concentreremo l’attenzione quest’anno”.
“Se il nostro settore desidera stare al passo con i Paesi competitors deve insistere su ricerca e innovazione – sottolinea Pierpaolo Bertone, presidente Ascopiemonte –. La nostra varietà di nocciole è meno produttiva rispetto ad altre e i costi stanno aumentando. Ecco dunque che al comparto servono buone tecniche, valida organizzazione e un’efficace strategia di mercato senza disperdere l’offerta di prodotto”. Si sofferma sul tema centrale dell’incontro anche Nicoletta Ponchione, vice presidente Piemonte Asprocor: “L’innovazione non può che portare benefici al comparto corilicolo, per cui siamo molto favorevoli ad ogni iniziativa che vada in questa direzione. Prendiamo, ad esempio, i sistemi di tracciabilità d’origine del prodotto, aspetto importante su cui i consumatori sono sempre più attenti e sensibili. Il comparto già esegue attualmente un lavoro molto serio in tal senso, ma guarda con interesse anche agli sviluppi che potrebbero arrivare dai sistemi blockchain, per avere una tracciabilità tecnologica. Il settore è pronto per le nuove sfide insomma”.
Dopo i saluti di Enrico Allasia, Pierpaolo Bertone, Nicoletta Ponchione e Giorgio Ferrero, assessore regionale all’Agricoltura, il convegno, moderato da Lorenzo Tosi, giornalista di Edagricole, vedrà susseguirsi i seguenti interventi: “Gestione della chioma nel corileto: forme di allevamento a confronto e interventi di potatura meccanica” di Valerio Cristofori (DAFNE – Università degli Studi della Tuscia – Viterbo); “Cambiamento nello scenario degli erbicidi e spollonanti autorizzati sul nocciolo” di Gianluca Iovine (AGROS srl – Consulenza integrata in agricoltura – Napoli); “L’innovazione nella corretta distribuzione degli agrofarmaci nel noccioleto” di Gianluca Oggero (Laboratorio Crop Protection Technology – DiSAFA – Università di Torino) e “Opportunità per le imprese nella filiera corilicola” di Vincenzo Lenucci (Responsabile Area Economica e Centro Studi – Confagricoltura). Il tradizionale “Porte aperte” presso la ditta Chianchia concluderà i lavori.
Il convegno, a ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento dei posti, è valido per il rilascio di crediti formativi per gli iscritti al collegio interprovinciale dei periti agrari e dei periti agrari laureati di Alessandria, Asti, Cuneo, Torino e Valle d’Aosta e per i dottori agronomi e dottori forestali di Piemonte e Valle d’Aosta.
È possibile registrarsi on line al seguente link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-convegno-il-nocciolo-come-laboratorio-tecnico-dellinnovazione-60457638424