Italia Ortofrutta Unione nazionale insieme a un gruppo di tecnici di Organizzazioni dei produttori operanti nel comparto corilicolo che insieme rappresentano il 20% della produzione nazionale di nocciole in termini di quantità e valore (Agrinola, Aoa, Copront, Ecolazio, Euronocciola, Cpn, Piemonte Asprocor Piemonte) e all’Università degli studi di Perugia ha effettuato un viaggio studio in diverse regioni del Cile con la finalità di incrementare la conoscenza delle Op sulle dinamiche mondiali della corilicoltura e sul comportamento dei principali competitor internazionali in termini di pratiche agronomiche, varietà utilizzate, programmi di miglioramento varietale, sistemi di lavorazione delle nocciole, e di mercato.
Il Cile rappresenta una realtà di spiccato interesse per la corilicoltura poiché in questo territorio si è assistito negli ultimi anni ad un incremento esponenziale delle superfici investite a nocciolo che porterà, tra il 2025 ed il 2026, al superamento dell’Italia nella classifica dei produttori mondiali di nocciole, la quale a oggi ricopre il secondo posto a livello mondiale.
Il viaggio studio è iniziato con il ricevimento del gruppo di lavoro di Italia Ortofrutta da parte dell’ambasciatore d’Italia in Cile, Valeria Biagiotti, con la quale sono stati condivisi gli obiettivi del progetto di ricerca di interesse nazionale ed il programma di lavoro previsto durante la permanenza del gruppo in Cile.
Visitate alcune aziende del territorio
Nel corso del viaggio studio la delegazione italiana di Italia Ortofrutta, con il responsabile scientifico del progetto Daniela Farinelli, docente della Facoltà di agraria dell’Università di Perugia ha avuto modo di visitare e conoscere alcune industrie di trasformazione delle nocciole, gli enti di ricerca che si occupano di corilicoltura in Cile, i principali produttori di nocciole cileni e le relative varietà che utilizzano ed i più importanti vivai del paese.
In particolare sono state visitate aziende corilicole e vivai nella Regione del Maule (anche chiamata VII Regione), area di Talca, per scendere poi alla regione del Nuble (XVI) e poi dell'Araucanía, anche chiamata IX Regione, area di Temuco.
In tali aree sono presenti grandi aziende corilicole quali Agrichile del gruppo Ferrero, Avexa, Agroreyes ed altri importanti gruppi. Il viaggio inoltre è stato finalizzato allo studio del comportamento delle varietà che saranno testate in Italia nell’ambito del progetto con l’obiettivo di individuare varietà più performanti e meglio rispondenti ai cambiamenti climatici.
Una coltivazione intensiva
In Cile, infatti, sono già coltivate molte delle varietà americane rilasciate dall’Oregon State University (oggetto di visita nel corso del 2024, ma anche la nuova varietà Tonda Francescana® dell’Università di Perugia, oltre le principali varietà italiane quali Tonda Giffoni e Tonda Trilobata). Oltre all’importanza di poter vedere il comportamento vegeto-produttivo di queste varietà, la visita ha mostrato al gruppo di lavoro una coltivazione del nocciolo intensiva che ha portato al fortissimo incremento sia delle superfici coltivate, sia delle rese di nocciole cilene nell’ultimo decennio.
Grande soddisfazione per le attività svolte viene espressa da Vincenzo Falconi, direttore di Italia Ortofrutta: "Abbiamo coordinato un gruppo di Op e tecnici altamente preparati e desiderosi di scoprire e di riportare in Italia le novità applicate nella corilicoltura cilena", ha commentato.
La realtà cilena presenta delle differenze rispetto a quella nazionale a partire dalle grandi estensioni di terreno, dalla presenza di manodopera e dall’applicazione, in particolare nei nuovi impianti, di tecniche di coltivazione di frutticoltura intensiva dei noccioleti.
Fonte: Italia Ortofrutta