09 novembre 2023

Noci bio: nel Casertano raccolto sotto le aspettative

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Anche alla società agricola Di Maio di Francolise (Caserta), storica realtà vivaistica nel settore degli ortaggi che però, per merito dei fratelli Alessandro e Gaetano, sta portando avanti anche un importante progetto sulla frutta secca, nello specifico noci e nocciole, il 2023 non resterà uno dei migliori anni da ricordare.

A confermare che il maltempo della scorsa primavera ha provocato diversi danni è Alessandro, che spiega: “Il raccolto di quest’anno è rimasto ben al di sotto delle aspettative. In questo momento le nostre noci sono ad essiccare e non ho ancora il peso preciso che abbiamo realizzato, ma siamo attorno al 50% in meno rispetto a una produzione normale”.

Di Maio continua: “A rovinare tutto è stata la primavera molto piovosa. Inoltre, proprio il maltempo ha scatenato anche fitopatie che, per noi che facciamo biologico, sono più complesse da contrastare. Unica nota positiva in questo contesto è che i calibri, rispetto al 2022, sono più grandi. Però, appunto, accusiamo anche problemi di malattie fungine, favorite dalle piogge”.

In ogni caso, questa azienda crede molto nello sviluppo della frutta secca e continua a investire in tale progetto. “Rispetto alla scorsa stagione – informa infatti Di Maio – quest’anno abbiamo raccolto tutto a macchina, acquistando una macchina specifica. Il prossimo step, che abbiamo solo ritardato per l’andamento negativo dei quantitativi di produzione, sarà quello di dotarci di un impianto di smallatura ed essiccazione. Del resto, sulle noci vogliamo continuare a crescere. Stiamo aspettando i primi freddi, poi pianteremo, verosimilmente a gennaio 2024, altri 9 ettari, che si aggiungeranno agli altri 5. In prospettiva, poi, confermiamo che intendiamo arrivare a una superficie di circa 20 ettari”.

Un po’ meglio, ma non troppo, è andata con il nocciolo, per il quale l’azienda ha in corso la conversione in biologico dei terreni. “Per le nocciole – conclude Di Maio – abbiamo impianti molto giovani che si estendono su 10 ettari. Quest’anno abbiamo prodotto più dello scorso anno, ma anche in questo caso molto meno rispetto a ciò che ci saremmo aspettati. Il motivo è stato sempre legato al maltempo, ma sempre di più dovremo guardarci anche dalla cimice asiatica”.

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