15 ottobre 2020

Noci: dall’Emilia Romagna arriva la biologica

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La prima noce biologica è emiliano-romagnola e arriva dai filari del delta del fiume Po. A presentare la novità è Gianluca Vertuani, presidente del Consorzio noci del delta del Po, nonché presidente di Confagricoltura Ferrara e vicepresidente di Confagricoltura Emilia Romagna: “Distintività, qualità e identità territoriale – ha commentato – caratterizzano la nostra noce biologica, in commercio entro l’anno. Questo progetto dà vita a una nuova filiera agrifood, tracciata e orientata a un mercato in continua crescita, quindi capace di garantire un reddito all’agricoltore e creare occupazione”.

In effetti, il mercato della frutta secca non conosce crisi in Italia. Le vendite delle noci in guscio sono aumentate del 13,5% negli ultimi 12 mesi, ed emerge sempre più l’interesse del consumatore nei confronti delle produzioni biologiche.

L’idea della noce bio nasce dalle cinque aziende fondatrici del Consorzio, in cerca di una via imprenditoriale alternativa vista la forte riduzione della produzione lorda vendibile delle colture tradizionali. “Oggi – spiega ancora Vertuani – sono 150 gli ettari coltivati, nelle province di Ferrara e Ravenna, e per il prossimo quinquennio prevediamo un incremento annuale di nuovi impianti del 10-15%”.

Decisivo è stato l’intervento della Regione Emilia Romagna, che tramite il Psr (Piano di sviluppo rurale) ha finanziato gli investimenti finora effettuati (sviluppo dei noceti e macchinari necessari alla lavorazione del prodotto) e sostenuto uno studio specifico di ricerca e sperimentazione, in collaborazione con il Crpv (centro ricerche produzioni vegetali), finalizzato alla definizione di un modello previsionale per la difesa fitosanitaria del noce coltivato con metodo biologico, attraverso l’uso di sensori e moderne strumentazioni. Un lavoro che poi sarà utile a tutte le aziende che vorranno cimentarsi nel settore.

Nel pomeriggio di ieri gli assessori regionali all’Agricoltura e al Bilancio, Alessio Mammi e Paolo Calvano, hanno fatto visita ai noceti e all’impianto di essiccazione e calibratura del prodotto, finanziati con i fondi europei del Psr.

“Speriamo – ha concluso Vertuani – in un sostegno dell’amministrazione regionale anche nella fase di implementazione del progetto. La visita degli assessori all’agricoltura e al bilancio è l’occasione per dire grazie, ma anche per sottolineare quanto sia di vitale importanza indirizzare le risorse del Psr post2020, in particolare, ai progetti di filiera più innovativi, alle aziende agricole impegnate nel percorso verso la sostenibilità economica e ambientale delle produzioni, mediante le tecnologie d’avanguardia dell’agricoltura 4.0”.

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