29 marzo 2023

Noci, la vendita diretta come soluzione contro i prezzi bassi

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Come contrastare il deprezzamento delle noci che si ripete ormai regolarmente ogni anno, con l’arrivo massiccio di prodotto dall’estero? Chi può sta sempre più puntando su due direttrici: la qualità e la vendita diretta.
E’ il caso di Andrea Sangiorgi, titolare dell’omonima azienda di Faenza (Ravenna), che tracciando un bilancio dell’ultima stagione spiega: “Sono tutto sommato abbastanza soddisfatto sia della produttività in campagna, sia dal punto di vista commerciale. Ho infatti investito molto sulla vendita diretta e i risultati non sono mancati. Diversamente – prosegue Sangiorgi – l’alternativa sono i mercati all’ingrosso, ma in questo caso i prezzi si devono sostanzialmente adeguare alle noci straniere, e anche durante l’ultima campagna abbiamo assistito a un’invasione. C’è stata infatti un’iper produzione in Cile, con questo Paese che ha faticato a smaltire i propri quantitativi, e ciò ha provocato un effetto depressivo anche sul prodotto francese. Andare con il nostro prodotto sui mercati all’ingrosso in un simile contesto, significa quindi doversi allineare alle quotazioni che ci sono anche per le altre noci”.

Per questo, da diverso tempo Sangiorgi, che ha 11 ettari a Chandler e 4 a Lara, ha puntato appunto sulla qualità e la vendita diretta. “Ai miei clienti – prosegue l’imprenditore romagnolo – propongo noci essiccate in una maniera molto particolare, di fatto artigianale. Nel mio impianto, infatti, tutti i frutti sono sempre mantenuti in movimento, per una essiccazione completamente omogenea. La differenza non sfugge alla mia clientela e sono appunto soddisfatto del sistema di vendita diretta con il quale riesco a commercializzare buona parte della mia produzione”.

Le previsioni sul prezzo delle noci sui mercati, del resto, non sono confortanti. “L’idea che mi sono fatto – spiega Sangiorgi – è che già quest’anno le noci romagnole costeranno ancora meno. Un altro modo per valorizzare il prodotto, in realtà, ci sarebbe, ma poi al produttore non rimane troppo margine. E’ quello che fanno alcune grandi aziende della trasformazione, con contratti chiusi su tutta la filiera, fino alla Grande distribuzione”.

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