L’Italia ha fame di noci, tanto che annualmente ne vengono consumate 50.000 tonnellate, corrispondenti a un decimo del consumo globale europeo. A confermarlo è Nucis, l’associazione che riunisce le principali aziende del comparto della frutta secca.
“In Italia – spiega Nucis – si consumano 50.000 tonnellate di noci all’anno, un decimo del consumo globale dell’Europa, che attualmente importa ben l’80% di questi volumi soprattutto da California e Cile. Se si analizza la produzione nostrana, si distingue un segmento di alta qualità che vede protagonista l’Emilia Romagna, con circa 300 ettari dedicati alla moderna coltivazione del noce. A conferma del rinnovato interesse nei confronti della nocicoltura, si registra un aumento delle aree dedicate e l’avvio di iniziative finalizzate a espandere la produzione delle Noci di Romagna (sviluppata su 150 ettari) e, in particolare, delle varietà Chandler, Howard e Lara.
Tra queste iniziative – prosegue Nucis – spicca un progetto nato in Emilia Romagna ma di respiro nazionale, che vede coinvolte importanti realtà industriali e agricole al fine di aggregare il maggior numero di attori impegnati in tutte le fasi della filiera anche in altre regioni vocate, come Veneto e Piemonte. L’obiettivo è quello di ottimizzare gli investimenti e conferire più rapidità e solidità a un percorso di crescita che potrebbe approdare finalmente alla creazione di una marca delle noci italiane. Senza dimenticare la volontà di garantire un prezzo fisso, slegato dalle oscillazioni del mercato, agli agricoltori che aderiranno. Un primo importante passo è rappresentato dagli investimenti già decisi per la messa a dimora di nuovi impianti in Romagna e il potenziamento delle strutture di lavorazione con l’introduzione di tecnologie e strumenti all’avanguardia. Anche in Veneto si punta sempre più sulla coltura intensiva del noce da frutto e su pratiche di coltivazione meccanizzate. La nocicoltura in questa regione si stima copra circa 800 ettari”.