A causa del maltempo degli scorsi mesi, il 2023 nel Casertano non sarà un anno d’oro per le noci. Tuttavia, c’è chi crede fortemente nello sviluppo di questa coltura – pur, bene inteso, che si punti a un’alta qualità – e sta programmando investimenti pluriennali.
E’ il caso della società agricola Di Maio di Francolise (Caserta), storica realtà vivaistica nel settore degli ortaggi, che però, per merito dei fratelli Alessandro e Gaetano, sta portando avanti anche un importante progetto sulla frutta secca, nello specifico noci e nocciole, con la prospettiva di diventare molto presto anche 100% bio (le noci già lo sono) e di ampliare ulteriormente la produzione.
“Nel 2017 – spiega Alessandro Di Maio – abbiamo impiantato 5 ettari di noceto, allevati fin da subito con metodo biologico. E’ solo l’inizio di un percorso pluriennale che, come azienda, abbiamo sul noce, dal momento che abbiamo previsto altri 7 ettari il prossimo anno e, alla fine del nostro progetto, vogliamo arrivare a una ventina di ettari. Al contempo, abbiamo anche 10 ettari di nocciolo. Tuttavia, credo più nella noce che nella nocciola, perché mi sembra un frutto con maggiori prospettive, anche di prezzo. Credo infatti che la noce italiana, se di qualità, possa temere meno la concorrenza rispetto a quello che avviene per le nocciole provenienti dall’estero. Poi, nelle nocciole il prezzo è spesso determinato da ciò che succede in altre realtà (Turchia, ndr). Nelle quotazioni della noce, invece, a parte la concorrenza europea (Spagna, ndr), i californiani hanno tenuto quasi sempre un prezzo di medio livello”. E la noce italiana di qualità, quindi, secondo Alessandro Di Maio può avere le potenzialità per essere bene remunerata.
Del resto, sul noce, le ambizioni di questa azienda sono tante. “Abbiamo acquistato una macchina per la raccolta – continua l’imprenditore – e man mano che avremo produzione l’intenzione è quella di pensare a una linea per la smallatura e l’essiccazione, poi guarderemo alla sgusciatura e a eventuali macchine per semilavorati”.
L’azienda sta già lanciando anche i primi trasformati con le proprie noci. Si tratta per il momento di liquori. C’è il nocino a marchio proprio, Mallo Nero, “che ha già avuto feedback molto positivi”, oltre a due liquori, in particolare un distillato e un amaro, sempre a base di noce.
La produzione di quest’anno, però, si presenta appunto avara di soddisfazioni. “Rispetto allo scorso anno – conclude Alessandro Di Maio – quando abbiamo raccolto verso il 15 ottobre, inizieremo probabilmente tra fine settembre e inizio ottobre, anche perché faremo per la prima volta la raccolta in proprio, senza ricorrere al conto terzi. La produzione di quest’anno la prevediamo però scarsa, a causa soprattutto delle piogge tardive della primavera scorsa. I calibri, però, dovrebbero essere maggiori rispetto al 2022“.