07 aprile 2016

Noci protagoniste a San Diego

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Le noci fanno bene alla salute. Molto bene. Ad esempio, sono funzionali al buon funzionamento dell’intestino, riducono il senso di fame e aiutano il metabolismo. Queste ed altre proprietà di tale frutto sono state presentate al congresso annuale Experimental Biology 2016 di San Diego, che si è chiuso nella giornata di ieri.

Uno degli ultimi studi svolti sulle noci, del resto, non fa che confermare le loro eccezionali proprietà. In particolare l’Hospital Clinic di Barcellona e la Loma Linda University della California hanno condotto una ricerca, durata due anni, intitolata “Walnuts and Healthy Aging” (Waha). Oggetto dello studio era individuare eventuali effetti positivi delle noci nel processo di invecchiamento dell’organismo. Ebbene, dopo un anno le analisi del sangue sui volontari hanno mostrato che, coloro che hanno seguito le indicazioni degli scienziati, arricchendo i pasti con le noci, hanno mostrato livelli di colesterolo Ldl più bassi rispetto a chi ha preferito una dieta priva di noci. Inoltre, questi risultati positivi sono stati ottenuti senza che i volontari sottopostisi alla sperimentazione siano aumentati di peso.

Complessivamente, lo studio ha coinvolto 707 persone in salute, con un’età più che adulta. A una parte di loro è stata consigliata una dieta ricca di noci, pari al 15 per cento dell’apporto calorico quotidiano, mentre un’altra parte ha seguito una dieta senza noci. Emilio Ros, direttore del Lipid Clinic, Endocrinology & Nutrition Service all’ Hospital Clinic di Barcellona, ha dichiarato in proposito: “È incoraggiante vedere che mangiare noci possa dare vantaggi sulla salute anche in questa particolare popolazione di individui. Nel proseguimento dello studio scopriremo se il consumo di noci abbia un impatto anche sul declino cognitivo e sulla degenerazione maculare dovuta all’età, patologie tra le più preoccupanti per la salute pubblica”.

Il “segreto” che sembra donare proprietà così straordinarie alle noci sembra essere il fatto, secondo gli ultimi studi, che questo frutto sia composto prevalentemente da grassi polinsaturi tra cui l’acido alfa-linolenico, che fa parte della serie degli omega-3.

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