Dopo due mesi in salita, tornano a scendere i noli dei container. A dirlo è il Drewry container index che indica per il nolo medio di un container da 40 pedi un costo inferiore ai 4mila euro, 3.824 dollari per la precisione. Il che significa il 4% in meno rispetto a una settimana fa.
I noli tratta per tratta
A diminuire sono soprattutto le tariffe per le spedizioni Asia-Europa e ritorno, mentre tra Far East e Usa e per le rotte transatlantiche si registra ancora in leggero aumento.
Entrando nel merito, nell’ultima settimana i noli per le spedizioni da Shanghai a Genova sono diminuiti dell’8 per cento: tornano così al di sotto dei 6mila dollari.
Diminuiscono anche i costi della tratta Shanghai-Rotterdam: meno 6%, il che significa 4.661 dollari. Si assottiglia quindi il delta tra le due rotte Asia-Europa, che ora scende a poco meno di 1.200 dollari. In diminuzione (-6%) anche il costo per Rotterdam-Shanghai, ora pari a 964 dollari.
Tra Asia e Usa i costi restano stabili: Shanghai-New York invariata a poco più di 6mila dollari, Shanghai-Los Angeles in aumento del 2%, circa 4.400 dollari. Tra Rotterdam a New York +1% (1.589 dollari), mentre il ritorno guadagna il 3% a 635 dollari.
Cosa succederà nelle prossime settimane
In un contesto geopolitico complicato non è semplice fare previsioni. Ma, secondo Drewry, nei prossimi giorni, con l’avvicinarsi del Capodanno cinese (dal 10 al 24 febbraio), i noli si stabilizzeranno: come ogni anno, infatti, il sistema produttivo del Paese asiatico rallenterà in occasione delle festività.
La situazione a Suez
Come già riferito da myfruit.it, l’impennata del costo dei noli container registrata nelle scorse settimane era principalmente dovuta alla crisi del Mar Rosso. A questo proposito i dati Unctad, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di commercio internazionale, mostrano come il traffico marittimo nel Canale di Suez sia man mano crollato da quando le milizie Houthi hanno cominciato ad attaccare le navi in transito nel Golfo di Aden e nel Mar Rosso: i passaggi di portacontainer a gennaio sono stati circa un terzo rispetto a quelli di ottobre.