Il grocery on-line entra nel vivo e a contendersi il campo sono due big che non fondano certo il core business sulla vendita di frutta e latticini. Dopo Amazon, negli Stati Uniti, è la volta di Google, che mercoledì 17 febbraio (vedi qui) ha annunciato che a Los Angeles e San Francisco comincerà a consegnare a domicilio anche alimenti freschi, oltre a quelli confezionati già acquistabili con il servizio Google Express.
Un concorrente in più, quindi, per Amazon Fresh che proprio nei giorni scorsi, con l’App Prime Now, ha inserito anche in Italia (per ora solo a Milano e comuni limitrofi) la vendita di frutta e verdura.
La consegna a domicilio di prodotti freschi da parte di Google Express, attraverso partner come i supermercati Whole Foods e Costco, costerà 2,99 dollari per i membri del servizio, 4,99 dollari per tutti gli altri. La spesa minima dovrà essere di almeno 35 dollari.
In un articolo pubblicato su Fortune ci si chiede come mai giganti della tecnologia come Amazon e Google si stiano impegnando così tanto in settore come quello del grocery dove, storicamente, i margini non sono mai stati particolarmente alti. La risposta è in un dato: il giro d’affari della spesa alimentare on line negli Stati Uniti si aggira intorno agli 11 miliardi dollari ed ha un tasso di crescita annuale del 9,6%.
Insomma, una torta troppo grande per rimanere a guardare. Sia Amazon che Google vedono grandi opportunità di business nella consegna a domicilio di generi alimentari nelle grandi città, lottando tra loro anche su aspetti come i tempi di consegna.
Sulla questione dei margini, infine, il modello di Google, secondo questa volta l'autorevole parere del Wall Street Journal, può essere gestito tenendo i costi bassi. Come? Facendo consegnare gli alimenti confezionati e freschi dai suoi partner, come i supermercati, senza dover tenere troppe scorte all’interno di magazzini costosi.
Credit News: Google | Fortune | Wall Street Journal