Con 589 voti favorevoli , 72 contrari e 9 astenuti il Parlamento europeo ieri ha approvato le nuove misure che proteggono gli agricoltori dalle pratiche commerciali sleali, ad esempio i ritardi nei pagamenti per i prodotti consegnati, le cancellazioni unilaterali tardive o modifiche retroattive dell'ordine, il rifiuto dell'acquirente di firmare un contratto scritto con il fornitore o ancora l'uso improprio di informazioni riservate.
“È una grande vittoria per l’Europa e per l’Italia il voto finale, con una maggioranza di quasi il 90%, che mette fine dopo 10 anni di attesa alle pratiche commerciali sleali nella catena agroalimentare” afferma Paolo De Castro, relatore del dossier e primo vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo. “Per l’Italia, la battaglia che siamo riusciti a vincere risulterebbe vana se non venisse rapidamente recepita nella legislazione nazionale, estendendo la protezione a tutti i produttori e integrando la lista di pratiche proibite con le vendite sotto costo e le aste a doppio ribasso”.
Approvata da @Europarl_IT con 589 voti a favore 72 contrari e 9 astenuti la Direttiva contro pratiche sleali. Avevamo promesso filiera efficiente, trasparente ed equa e finalmente ci siamo riusciti! Alle 15 in diretta da #Strasburgo la conferenza stampa: 📺https://t.co/eW5qyRRESs pic.twitter.com/xFI0y3gbf8
— Paolo De Castro (@paolodecastro) 12 marzo 2019
L'europarlamentare italiano sottolinea come questo risultato tuteli gli “operatori economici più deboli, come gli agricoltori, i produttori e non ultimo i consumatori. Abbiamo infatti raddoppiato da 8 a 16 le pratiche sleali con la possibilità di estenderle ulteriormente a livello nazionale, protetto il 100% degli agricoltori e il 97% delle aziende agroalimentari dell’Ue, compresi settori strategici come il floro-vivaismo e la mangimistica. Ma anche difeso la confidenzialità di chi denuncia e introdotto l’obbligo per l’autorità di contrasto di agire e porre fine alle pratiche sleali, anche sanzionando i responsabili”.
“Si tratta di un passaggio fondamentale per il futuro del settore agroalimentare europeo che riconosce e combatte azioni commerciali inique e immorali per garantire un trattamento più equo alle piccole e medie imprese agroalimentari” è il commento di Coldiretti. Parla di “grande risultato” anche Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati. “La nostra rete è impegnata profondamente nel tentativo di tutelare il lavoro di tutte le realtà che operano all'interno dei nostri Mercati e siamo convinti che questa Direttiva ci aiuterà in questo senso. Ciò a cui teniamo di più è la corretta circolazione delle merci e l’eccellenza dei prodotti agroalimentari, per questo riteniamo che queste nuove regole permetteranno di avere un controllo migliore. Ora il prossimo passo sarà fare in modo che ogni Paese recepisca queste indicazioni, a partire dall'Italia che rimane ancora il fiore all'occhiello dell’agroalimentare”.