13 gennaio 2013

Oltre il radicchio. L’ortomercato di Chioggia cambia strategia

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«La monocoltura non porta reddito. In qualsiasi settore se non si espande il proprio portafoglio d’investimento si rischia di chiudere». La prima conseguenza di ciò, nel futuro dell’ortomercato di Chioggia, sarà il rilancio dei prodotti orticoli clodiensi e non solo del noto radicchio locale. Uno dei primi imperativi del nuovo presidente Marco Boscolo Bachetto quello, quindi, dare più spazio al recupero e alla commercializzazione di prodotti tipici come la patata precoce Lisetta, la cipolla bianca di Chioggia, e ancora l’insalata Giasiola, il carciofo violetto o il sedano gigante. Secondo quanto riporta Il Gazzettino, infatti, ad esclusione di radicchio e zucca, tutti i dati dei conferimenti degli altri prodotti nel 2011 al mercato ortofrutticolo di Brandolo fanno segnare percentuali molto negative: -78% per la cipolla, erbette, -21%, patate -61%.
Inoltre, sempre secondo le dichiarazioni di Bachetto al Gazzettino, cambieranno anche gli attuali metodi di contrattazione: il sistema in essere in questo momento, detto asta “a orecchio”, che il neo presidente ha definito “medioevale”, potrebbe essere sostituito dall’asta “a orologio” partendo da una quotazione minima ed evita precedenti accordi tra le parti.

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