Da pochissimi giorni è iniziata la commercializzazione delle arance rosse di Sicilia Igp: il 4 gennaio sono iniziate le vendite della varietà Moro, il 10 è stata la volta del Tarocco, mentre, come stabilito dall’ultimo Cda del Consorzio di Tutela (vedi qui), bisognerà aspettare ancora qualche settimana per il Sanguinello.
Una campagna, quella appena partita, che si configura di segno opposto rispetto a quella dell’anno passato. «Se la campagna dello scorso anno, terminata già a marzo, è stata caratterizzata dalla presenza di minori quantità e da pezzature medio-grandi, quest’anno ci troviamo di fronte a volumi maggiori e, come è normale che sia nelle stagioni con una produzione più abbondante, con più prodotto di piccolo calibro, molto del quale ovviamente verrà destinato anche all’industria di trasformazione». Questo il primo commento da parte di Salvo Laudani, responsabile marketing di Oranfrizer, uno dei operatori agrumicoli, ma non solo, più storici e importanti della Sicilia.
Il livello di pigmentazione, se vogliamo la caratteristica più appariscente di questo agrume, che concorre insieme a molte altre caratteristiche a rendere le arance rosse della piana di Catania uno dei frutti tipici e unici del territorio siciliano, è nella media, ma in ritardo rispetto al solito. «Le condizioni climatiche, sino ad ora, non hanno agevolato la pigmentazione, che come sappiamo ha bisogno del freddo e di ottime escursioni termiche. Ieri (domenica 10 gennaio ndr.), per esempio, nella piana di Catania c’erano 24 gradi». Insomma, il freddo tarda ad arrivare, e con esso la neve sull’Etna, che rappresenta, continua Laudani, una sorta di frigorifero che favorisce le migliori condizioni proprio per la pigmentazione delle arance.
Non tutto è uniforme, però, e se quindi in media la pigmentazione, per ora, è inferiore rispetto a quella della passata stagione, ci sono poi, come in ogni territorio che si rispetti, le classiche eccezioni. «La piana di Catania è un grande mosaico e quindi nel caso di varietà precoci presenti in determinati e specifici microareali, invece, troviamo una pigmentazione già molto elevata».
Nel complesso, secondo Laudani, ci sono buone aspettative per la commercializzazione: esteticamente il prodotto si presenta bene e con un assortimento, che insieme ai calibri piccoli, unisce anche quelli di pezzatura superiore. Anche in questo caso, però, le condizioni climatiche giocano un ruolo importante, perché l’assenza di freddo non incoraggia i consumi.
Sul fronte della comunicazione, il 23 gennaio una puntata de “Il Pollice verde sono io” di Luca Sardella su La7, vedrà proprio l’arancia rossa di Sicilia protagonista, con riprese sui luoghi di produzione che sono state girate proprio in questi giorni e hanno visto la partecipazione anche Oranfrizer.
Infine Fruit Logistica, che anche quest’anno vedrà l’azienda di Scordia presente (Hall 2.2 A-04). «Stiamo percependo un ottimo interesse da parte dei buyer internazionali per le arance pigmentate. È importante che la Sicilia sia ben considerata per la produzione di agrumi di alta qualità. E lo stesso discorso vale anche, per esempio, per i limoni. Quelli di Siracusa sono un prodotto eccellente che non ha praticamente bisogno di selezione. È un mercato vivace a livello internazionale e ci aspettiamo di riconquistare posizioni perse in passato».
Credit foto: Tutelaaranciarossa.it | Profilo Facebook Oranfrizer