L'unione di produttori fa la forza e Origine Group ne è un esempio. Parola di Alessio Orlandi, il general manager del consorzio intervenuto nei giorni scorsi a Faenza al convegno ‘Quale futuro per la nostra frutticoltura fra criticità e opportunità' organizzato da Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini.
Orlandi ha spiegato il valore aggiunto del consorzio nato nel 2015 dall'alleanza tra 9 aziende leader in Italia e in Europa – Afe, Apofruit, Frutta C2, Gran Frutta Zani, Kiwi Uno, Op Kiwi Sole, Pempa-Corer, Salvi-Unacoa, Spreafico – e specializzato in due prodotti: il kiwi, di cui rappresenta rispettivamente il 25% della produzione nazionale e il 20% della produzione europea – guadagnandosi il ruolo di secondo player al mondo – e le pere di cui rappresenta il 15% della produzione italiana.
“La creazione di questa massa critica – ha spiegato Orlandi – punta ad una maggiore efficienza attraverso economie di scopo che consentono azioni che altrimenti genererebbero solamente costi maggiori per le imprese socie, come la creazione di un marchio e la sua comunicazione, la possibilità di poter gestire innovazione varietale ed eventuali esclusive di prodotto, l’approccio unitario a tavoli tecnici, ecc”.
Unendo forze e competenze i produttori hanno realizzato un unico brand – Sweeki per il kiwi e Pera Italia per le pere – con il quale si stanno presentando nei mercati di tutto il mondo. “Il mandato di Origine Group è di entrare con questi brand in mercati in cui i soci non sono presenti, proponendo un unico standard qualitativo, un unico prezzo, continuità di fornitura, garanzia di qualità nella fornitura”.
Sweeki è stato presentato nelle fiere degli ultimi sei mesi ad Hong Kong, Spagna e Germania, in Cina è stato organizzato un evento di lancio al mercato generale di Guangzhou (Canton) alla presenza del direttore dell'Ice e del console italiano, parallelamente è iniziata la penetrazione in mercati quali Taiwan, Hong-Kong- Malesia mentre in Europa Origine Group ha iniziato un'attività di comunicazione e merchandising nel mercato spagnolo assieme ai partner locali.
Con il marchio Pera Italia il consorzio si è presentato all’ultima Fruit Logistica, riscontrando interesse dei buyer a Berlino. “I mercati lontani non conoscevano il prodotto pera – spiega Orlandi – e sono rimasti colpiti ed interessati dal fatto che manterremo lo stesso approccio del kiwi: qualità ed affiancamento in comunicazione”.