21 marzo 2018

Orsero, bilancio 2017: bene la distribuzione, segno meno da import & shipping

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“Siamo abbastanza soddisfatti, l’anno si è concluso meglio di quanto sperassimo”. È stata Raffaella Orsero, vice presidente, Ad e Ceo del Gruppo Orsero ad aprire la presentazione, che si è tenuta a Milano martedì 20 marzo davanti ad analisti, investitori e stampa, dei dati economico-finanziari relativi al bilancio del 2017 (clicca qui per scaricarlo).

OrseroBilancio2018

Soddisfatti a metà, quindi, o forse anche qualcosa in più, considerando che le note positive arrivano dal vero core business del Gruppo, vale a dire la distribuzione di frutta e verdura fresca, un segnale quest’ultimo decisamente incoraggiante considerando che gli stessi piani di sviluppo dell’azienda ligure (vedi qui)sono tutti concentrati in quest’area e non in quella navale.

I ricavi derivanti da questo settore si sono fermati a 218 milioni di euro, in decremento del 6.8% rispetto all’anno passato che però “era stato un anno molto positivo e non facilmente ripetibile”. “Le motivazioni sono collegate – ha spiegato Matteo Colombini, Ad e Cfo del Gruppo – al maggior costo costo del carburante con le tariffe che non si sono adeguate, a interventi sul parco navi e al minor volume di carico delle navi (load factor) dal Centro America”. Quello delle banane, il principale prodotto presente all’interno del paniere del Gruppo Orsero anche se volutamente in decrescita e pari al momento al 30%, è stato un mercato difficile nel 2017 un po’ per tutti: un prodotto particolarmente volatile come prezzi che soprattutto nella prima parte dello scorso anno ha fatto registrare marginalità dell’attività di importazione inferiore alle attese.

Bilancio_Orsero_2017

Le note positive, invece, arrivano, come detto, dalla distribuzione di frutta e verdura, attività principale del Gruppo e che di fatto ha bilanciato i dati negativi relativi all’importazione e alle attività navali: ricavi netti per oltre 851 milioni di euro, +53,2% rispetto al 2016, dovuti all’effetto di consolidamento delle delle società precedentemente detenute pariteticamente, e ad una crescita organica di +6,6. I ricavi ammontano a 717 milioni di euro, +29,1% rispetto allo scorso anno. “La crescita organica di questo settore – ha evidenziato ancora Colombini – è importante perché il settore in generale non cresce con queste cifre”.

È stato invece Paolo Prudenziati, presidente, Ad e Cco del Gruppo, a fare il punto sulle stretegie di medio-lungo periodo. Anche se l’obiettivo per il 2018 è quello comunque di fare ovviamente meglio sul fronte “Import & Shipping”, non è in questo settore che vengono riposte le ambizioni più importanti. “Per quanto riguarda l’importazione delle banane speriamo in un mercato migliore, stiamo lavorando su dei rapporti con i fornitori che ci possano proteggere da variazioni di mercato così sensibili, un aspetto che ci toglierà qualche opportunità quando il mercato andrà bene, ma che ci proteggerà invece quando va male”.

Focus, quindi, sulla distribuzione di frutta e verdura, dove prima di tutto è possibile “aumentare la sinergia al nostro interno poiché noi siamo un gruppo che va dal Portogallo alla Grecia e tutto non è ancora stato ottimizzato”. Sul fronte della crescita organica si cerca una stabilità tra il 7 ed il 9%: “Abbiamo recuperato quote di mercato un tempo abbandonate a causa della nostra crisi, ora ci vogliamo concentrare nel crescere ancora”.

per quanto riguarda la Borsa è inoltre prevista, anche se ovviamente non nel 2018, il passaggio da AIM al listino principale vista la grandezza del Gruppo. “Ci stiamo lavorando, ci vuole una road map precisa per centrare i tempi, stiamo guardando quali sono le finestre migliori. È un progetto di medio-breve termine – conclude Colombini – È un’attività che comporta un’intensità di lavoro per la struttura e quindi noi ci siamo dati l’obiettivo di farlo ma in modo tale che non pregiudichi i progetti sul business che riteniamo altrettanto prioritari in questo momento”.

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