"Con il cambiamento climatico in atto, con la normativa che vieta numerosi principi attivi per la difesa delle colture, con la Gdo che giustamente abbassa ulteriormente il limite dei residui, il mestiere del produttore agricolo è sempre più difficile".
E ancora: "A volte arrivare alla raccolta è un miracolo, nonostante gli investimenti continui durante il ciclo colturale. Sono aspetti che agli acquirenti finali non arrivano e per questo, lungo tutta la filiera, dovremmo incontrarci e parlarci di più, in modo da essere tutti più preparati a dare spiegazioni a un consumatore sempre più attento. Il rapporto umano deve tornare a essere il motore della supply chain".
Così Alessandra e Laura Damiani, rispettivamente responsabile vendite e controllo qualità e responsabile produzione e marketing di Orsini&Damiani, l’azienda ortofrutticola di famiglia fondata nel 1968 con sede a Monteprandone (Ascoli Piceno), riassumono a myfruit.it la situazione che vivono ogni giorno.
In campo e tra gli scaffali non ci sono certezze
Lato produzione, secondo quando riferiscono le sorelle Damiani, non ci sono più regole.
"A settembre ha fatto freddo e tutti cercavano le verdure da cuocere, a ottobre è tornato il caldo, e quindi le verdure quasi non le voleva più nessuno - motiva Laura Damiani – Quando, inoltre, abbiamo piantato i prodotti da vendere a inizio autunno le temperature erano altissime e l'acqua era scarsissima, come ormai succede sempre, purtroppo. Per questo motivo molti trapianti sono andati perduti".
"Senza una comunicazione efficace di quello che sta accadendo in campo, si rischia di deludere tutti gli attori della filiera, dal produttore al distributore, fino al consumatore".
Quest'ultimo, secondo l'analisi di Damiani, rischia di essere il più disorientato: "Per tranquillizzarlo, a nostro avviso, dovremmo spiegargli che un prodotto agricolo è comunque buono anche se non perfetto esteticamente, così come dovremmo motivargli l'assenza in reparto di una determinata referenza per via delle condizioni climatiche avverse - argomenta - Ma non possiamo farlo senza l'aiuto della Gdo, le persone devono tornare al centro della comunicazione".
Torniamo al confronto
Come? La risposta è corale: con la formazione. "La Gdo deve essere messa al corrente che oggi non possiamo più fare previsioni produttive, l'andamento delle stagioni subisce cambiamenti repentini, inaspettati, spesso non prevedibili - rileva Laura Damiani - Dunque non è più il tempo delle promozioni nel punto di vendita programmate con tre mesi di anticipo, perché si rischia di arrivarci senza prodotto e di deludere il consumatore. O ancora di lavorare tutti sotto costo per garantire comunque la presenza dei prodotti sui banchi, magari offrendo prodotti esteri".
"Si torni alle occasioni settimana per settimana. Per tutto questo si dovrebbero trovare insieme delle soluzioni con gli addetti agli acquisti, incontrandosi di più".
"Dovremmo tornare a fare degli incontri con i responsabili di reparto - sottolinea Alessandra Damiani - Fino a qualche tempo fa i corsi di aggiornamento e le visite nelle aziende agricole da parte dei dipendenti delle insegne erano la norma. Ma, complici la pandemia e la crisi economica, queste buone abitudini si sono perse e i rapporti sono sempre più asettici. Tornare indietro, però, si può, investendo risorse da entrambe le parti, perché il confronto reciproco gioverebbe a tutti".
Uscire dal proprio orticello
A parlare è anche l'esperienza personale: tra gli ultimi investimenti Orsini&Damiani ha infatti puntato su un progetto che ha messo in primo piano i rapporti tra le persone che lavorano in azienda, organizzando incontri guidati da Emanuela Tranquilli, una formatrice e consulente aziendale.
"Questo progetto lo abbiamo battezzato Al di là del proprio orticello e dopo un anno di incontri, confronti e dibattiti possiamo dire che ha funzionato, il ritorno dell’investimento c’è stato – spiega Alessandra Damiani - In maniera serena, guardandosi in viso, sono emersi problemi, qualche screzio, piccole difficoltà. Oggi l'ambiente di lavoro è molto più sereno e pronto ad accogliere nuove figure professionali, perché se vogliamo guardare al futuro dobbiamo attrarre le nuove generazioni”.
Tutto contribuisce a rendere l’azienda un posto sereno in cui recarsi ogni mattina, nonostante il duro lavoro, come ad esempio, ultima tra le iniziative di Damiani&Orsini, la lezione di yoga per tutti i dipendenti nel piazzale aziendale: "Siamo convinte che anche i rapporti umani vadano coltivati - conclude Alessandra Damiani - Ecco perché invitiamo la Gdo a confrontarsi personalmente con i produttori. Di sicuro nascerebbero ottime idee".