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01 febbraio 2025

Ortofrutta, i plus da comunicare? Ig e valori nutrizionali

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"Siamo tutti d'accordo che al settore serva una spinta, anzi, un vero e proprio colpo di reni". Inizia così l'intervista di myfruit.it a Leonardo Odorizzi, imprenditore trentino, veneto di adozione, produttore e trasformatore (con la Odorizzi srl), e anche innovatore visto che è tra i soci fondatori della prima rete di imprese italiana in ambito ortofrutticolo: La Grande Bellezza Italiana.

"La produzione continua a soffrire, anche a causa dei continui eventi atmosferici estremi, ma non solo - spiega - Non possiamo più pensare di inseguire i vecchi obiettivi dei volumi per ettaro, perché sono anacronistici e, comunque, non aiutavano nella ricerca della qualità".

Dunque, la strada del valore risulta la sola percorribile. "La valorizzazione della nostra offerta è l'unica soluzione sia per il produttore, che combatte contro costi sempre più alti, sia per il consumatore che si sta evolvendo. Finalmente, direi".

Il consumatore vuole sapere

Finalmente, perché se il consumatore evolve significa che vuole sapere, conoscere. E, di conseguenza, si informa. "Vuole conoscere l'origine dei prodotti che acquista, la storia, oltre a cercarne le caratteristiche distintive - dice Odorizzi - Dobbiamo soffermarci sulle peculiarità positive. E, per peculiarità positive, intendo tutti quegli aspetti anche nutrizionali che fanno di frutta e verdura un alimento sano e raccomandabile, senza cadere in derive medicalistiche che spostano il focus dal piacere al dovere".

Due sono quindi le direzioni su cui opera - e intende operare - La Grande Bellezza Italiana per soddisfare le richieste (e curiosità) del consumatore: da una parte la comunicazione dei valori nutrizionali e, dall'altra parte, le informazioni sull'origine nella sua accezione più valoriale, alias le Indicazioni geografiche.


Tutto l'apporto nutritivo del Cavolfiore della Piana del Sele in una etichetta

A proposito di valori nutrizionali e relative tabelle, da un paio di mesi sul mercato c'è il cavolfiore della Piana del Sele Igp che si differenzia anche per una specifica etichetta apposta su tutte le confezioni. "Il cavolfiore della Piana del Sele è uno tra i primi prodotti ortofrutticoli a veicolare il messaggio nutrizionale in etichetta - conferma Odorizzi - I dati sono certificati e monitorati dalla Ssica (Stazione sperimentale per l'industria delle conserve alimentari), ente di Parma che da oltre 100 anni fa da riferimento per oltre 4.000 aziende del comparto delle conserve alimentari".

In pratica, insieme alle indicazioni di legge e la tracciabilità, è presente una tabella degli indici nutrizionali che esplicita il significativo contenuto di vitamina C, di magnesio, di antiossidanti e antitumorali. Il QR-code, poi, permette di comunicare tutte le informazioni utili riguardanti le proprietà nutraceutiche e il modo migliore di gustare un prodotto così versatile.

"Il rilancio dell'ortofrutta potrebbe passare da questo tipo di informazioni, come accade per quasi tutti i prodotti alimentari - ribadisce Odorizzi - Fa bene, è certificata per la salute, apporta sostanze benefiche e così di seguito. E dalla prossima settimana una catena della Gdo esporrà appositi cartelli in reparto proprio per aiutarci a rimarcare le caratteristiche organolettiche del Cavolfiore della Piana del Sele. Vedremo i risultati".



Ig sotto i riflettori di Berlino

Avendo al suo interno due presidenti di consorzi di tutela (Cristiana Furiani del Radicchio di Verona e lo stesso Odorizzi della Pesca di Verona, ndr), La Grande Bellezza Italiana si muove con dimestichezza tra le indicazioni geografiche (Ig), potendo dialogare con produzioni anche non così note e creando collaborazioni con i Consorzi di tutela che possono contare su più armi di promozione.

"Il nuovo regolamento europeo sulle Indicazioni geografiche rappresenta un modello unico di tutela, gestione e promozione dei prodotti legati ai territori, sinonimo di eccellenza e unicità  - commenta Odorizzi - E la riforma del Regolamento su Dop e Igp dimostra la chiara volontà politica di sostenere agricoltori e produttori verso sistemi sempre più competitivi".

"Una delle loghiche della Riforma è spronare l'export attraverso promozioni che coinvolgano i 27 Paesi Ue. Quindi noi al Fruit Logistica di Berlino concentreremo l'attenzione su 5 nostre Igp in particolare: Clemenrtina del Golfo di Taranto, Mela rossa Cuneo, Pera mantovana, Radicchio di Verona, oltre al Cavolfiore della Piana del Sele. L'obiettivo è farle conoscere a un mondo, nord Europa e Germania soprattutto, che hanno standardizzato meglio il reparto".

Il tutto guidato dal marchio de La Grande Bellezza Italiana che prova a replicare illustri casi di successo della filiera agroalimentare, vedi il Consorzio del Parmigiano Reggiano. "Possiamo contare su una forza moltiplicativa - conclude Leonardo Odorizzi - perché riusciamo a mettere insieme molti prodotti ortofrutticoli, organizzati con la stessa logica e con lo stesso approccio commerciale. I numeri ci stanno dando ragione, le più piccole Pera mantovana e Pesca di Verona, il nuovo Cavolfiore della Piana del Sele ma anche il collaudato Radicchio di Verona stanno riscuotendo crescenti risultati commerciali".

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