24 ottobre 2019

Ortofrutta italiana ed export, la posizione di CSO Italy

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I dati sull’export e sulla bilancia commerciale dell’ortofrutta italiana stanno progressivamente peggiorando. Ha fatto notizia nei giorni scorsi il primo sbilancio nella storia della bilancia commerciale di settore, per 12 milioni di euro a fine luglio, ma un’analisi dei dati porta alla conclusione che il problema del calo di competitività internazionale della nostra ortofrutta è progressivo, viene da lontano e invertire la rotta sarà difficile perché i competitor a partire dalla Spagna sono agguerriti.

Ma da dove partire? Il direttore di CSO Italy Elisa Macchi, presente alla collettiva “Italy. The Beauty of Quality” organizzata da CSO alla Fruit Attraction di Madrid, mette l’accento sui problemi non secondari accusati dalla produzione negli ultimi anni: “ll calo delle superfici per alcune colture e i problemi produttivi derivanti anche dal cambiamento climatico di questo ultimo periodo – afferma la Macchi – ci hanno messo molto in difficoltà. Prendiamo il kiwi, abbiamo il problema della moria nel Veneto, in Piemonte e nel Lazio. Per le pere il problema della cimice e della maculatura bruna ha provocato perdite per circa il 60% della produzione nella campagna 2019. Vorrei sottolineare che, insieme ad azioni su altri piani, è importante intervenire velocemente per risolvere i problemi della produzione per dare rilancio alla nostra ortofrutta”.

CSO Italy ha elaborato dati specifici sul raffronto commerciale tra Italia e Spagna proprio in occasione di Fruit Attraction. A conclusione dei 12 mesi del 2018 la Spagna registrava un export per oltre 15 miliardi di euro e un import pari a meno di 4 miliardi e mezzo quindi con una bilancia commerciale attiva per oltre 10 miliardi e mezzo di euro. Il raffronto con l’Italia è impietoso: a fine 2018 export per 4 miliardi 891 milioni, import per 4 miliardi 641 milioni: un attivo risicatissimo, di appena 250 mila euro. Dunque, a fine 2018, c’erano già tutte le premesse per una bilancia commerciale di segno meno, se si considerano i cali quantitativi della produzione italiana 2019.

Se si passa ad analizzare in senso stretto l’interscambio del commercio ortofrutticolo tra Spagna e Italia, utilizzando sempre i dati elaborati da CSO Italy per l’ultimo triennio, nel 2016 abbiamo importato dalla Spagna ortofrutta per 636 milioni e ne abbiamo esportata in Spagna per 192, nel 2017 abbiamo importato dalla Spagna ortofrutta per 751 milioni e ne abbiamo esportata in Spagna per 216, nel 2018 abbiamo importato dalla Spagna ortofrutta per 737 milioni e ne abbiamo esportata in Spagna per 157, il dato più negativo del triennio. Esportiamo principalmente kiwi, mele e uva da tavola con dati modesti per altri prodotti. Importiamo invece peperoni, fragole, limoni, clementine e altri otto prodotti in quantità molto significative.

 

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