18 settembre 2017

Ortofrutta, primi sei mesi 2017 cala l’export a volume, ma migliora a valore

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Bena valore, non così a volume. E l'import cresce su entrambi i fronti, con la performance degli agrumi che spicca rispetti agli altri. Sono alcuni dei dati relativi ai primi sei mesi del 2017 per quanto riguarda l'import ed export ortofrutticolo, diffusi ed elaborati come consuetudine da Fruitimprese su fonte dati Istat.

“Nel primo semestre 2017 risultano in calo i volumi esportati (-6,8%) ma cresce il loro valore (3,1% ). Il saldo positivo è di circa 357 milioni di € (-8,2% rispetto allo stesso periodo del 2016). Fra le principali variazioni positive: la frutta fresca (+6,6%), legumi e ortaggi (+4,3%). In calo agrumi(-15%) e frutta secca (-8%)”.

“Sul fronte import si registra una crescita sia in volume (9,1%) che in valore (5,5%). In forte crescita in valore l’import di agrumi (+43,2%); mentre legumi e ortaggi, frutta secca e frutta tropicale registrano una variazione positiva attorno al 10%”.

ImportExportOrtofrutta_Fruitimprese_GennaioGiugno2017

“Tra i singoli comparti dell’import incremento in volume per gli agrumi (62,8%), la frutta fresca (12,8%), la frutta secca (6,6%) e la frutta tropicale (9,5%); segno negativo per ortaggi (-3,3%).  In termini assoluti nei primi sei mesi dell’anno l’Italia ha esportato circa 2 milioni di tonnellate di prodotti per un valore di 2,3 miliardi di €. Per quanto riguarda le importazioni l’Italia ha importato circa 2 milioni di tonnellate di prodotti per un valore di 1,9 miliardi di €”.

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Giacomo Suglia, presidente di Apeo e vicepresidente di Fruitimprese

A fare il punto di questi primi sei mesi dell'anno anche il commento di Giacomo Suglia, imprenditore pugliese vicepresidente nazionale di Fruitimprese “I numeri del primo semestre dell’anno in corso confermano la grande professionalità del sistema ortofrutta Italia e delle sue imprese. Pur avendo ridotto le quantità esportate di 141.000 tonnellate abbiamo aumentato il valore di 70 milioni di euro. Le imprese produttive e commerciali del comparto – nonostante le difficoltà legate all’embargo russo e alla turbolenza di molti mercati come quelli del nord Africa – dimostrano ancora una volta il loro dinamismo nella sfida della globalizzazione. Siamo convinti che c’è un grande spazio di crescita per la nostra ortofrutta sui mercati mondiali. Siamo pronti a cogliere tutte le opportunità grazie alla qualità dei nostri prodotti: l’ortofrutta rappresenta uno dei pilastri del made in Italy e chiediamo al sistema Paese il supporto indispensabile nell’apertura di nuove relazioni internazionali e nel superamento delle barriere doganali che ancora ostacolano il nostro export su molti importanti mercati”.

 

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