Nel 1988, quando l’Ortomercato di Brescia venne inaugurato, transitavano 200 milioni di chilogrammi di ortofrutta e i grossisti erano 46. Oggi la merce si è dimezzata, così come il numero di strutture interne che si è ridotta a 24. C’è ora però l’idea di rilanciarlo con uno specifico piano che prevede la creazione di una struttura dedicata non solo all’ortofrutta ma a tutto l’agroalimentare che provi ad attirare anche produttori di carne, latte, pesce, vino e l’universo del florivivaismo. Ne parla il Corriere della Sera nelle pagine locali di Brescia.
Il piano di rilancio sarà pronto a luglio e prevede “la manifestazione di interesse alla Loggia per comprare l’immobile (evitando così di pagare 547mila euro l’anno di affitto, il costo più alto nel bilancio del consorzio), il progetto di riqualificazione della struttura, una campagna di comunicazione, con nuovo logo”. «Per uscire dalla crisi dobbiamo avere il coraggio di alzare il tiro» spiega al Corriere Giovanni Pagnoni, presidente del Consorzio Brescia Mercati. Tra le idee in cantiere anche quella di “arruolare imprenditori per trasformare una società consortile a controllo pubblico in una spa a gestione privata”.
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