«Ogni giorno buttiamo via il 30% della merce perché non riusciamo a mantenere la catena del freddo». Il quadro descritto da Luigi Predeval, presidente di Sogemi, la società che gestisce il mercato ortofrutticolo di Milano, durante il convegno dal titolo “Nutrire la città che cambia” tenutosi a Milano nelle sale di Palazzo Reale e riportato dal quotidiano il Giornale, è, non solo allarmante in sé, quanto stupefacente.
Il mercato ortofrutticolo di Milano, infatti, è il più grande d’Italia e la capitale lombarda, tra poco più di un anno si accinge ad ospitare un evento planetario come Expo 2015 che ha come tema centrale proprio l’alimentazione e tra i punti centrali “innovare con la ricerca, la tecnologia e l’impresa l’intera filiera alimentare, per migliorare le caratteristiche nutritive dei prodotti, la loro conservazione e distribuzione”. Eppure, uno degli aspetti fondamentali per la giusta conservazione e distribuzione di frutta e verdura, vale a dire la gestione della catena del freddo, è ancora un problema. Vie di uscita? Ci vorrebbero 70 milioni di euro di investimento per riammodernare strutture che sono state costruite ai tempi del presidente Gronchi.
Oggi frutta e verdura vengono lasciate su un enorme piazzale e passano molte ore prima che vengano riposte nelle celle frigorifere, subendo choc termici soprattutto in estate e inverno. In questo momento, assicura Predeval, Sogemi e Comune di Milano stanno lavorando per cercare di trovare una soluzione. Intanto, frutta e verdura che arrivano di prima qualità vengono vendute come di seconda a causa della cattiva conservazione.
Fonte foto: Il Giorno