14 novembre 2014

Oscar Farinetti. “Non mi faccio battere da Google o Amazon”

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Alberto Zunino, partner e managing director di The Boston Consulting Group, durante l’ultima edizione del Consumer & Retail Summit, organizzato dal Sole24Ore in collaborazione con le riviste GdoWeek e Mark Up il 9 ottobre a Milano, parlando di rivoluzione digitale, aveva incalzato la platea presente, ed in particolare gli attori della grande distribuzione italiana, sul tema dell’e-grocery. Perché aspettare che Amazon si prenda tutta la torta?

Oscar Farinetti non c’era, anche se in realtà è come se avesse raccolto la sfida a un mese di distanza durante l’incontro tenuto dalla società di consulenza Kiki Lab mercoledì 12 novembre proprio all’interno di uno dei suoi ultimi punti vendita, quello di piazza XXV aprile a Milano . “In questi giorni è partito un progetto per vendere i prodotti freschi online. Saremo noi i primi: non mi faccio battere da Google o da Amazon, che non sanno neanche cosa sia il cibo”. Ne parla un articolo pubblicato da Linkiesta.it: l’idea del vulcanico imprenditore piemontese è quella di creare “un grande orto in Italia. Sarà pieno di telecamere, mostreremo come vengono coltivati i prodotti, perché un prodotto senza narrazione non vale niente”.

È un Farinetti a tutto campo, come di consuetudine, quello andato in scena in settimana a Milano: tra i tanti temi toccati, anche la data di apertura dell’altro grande progetto in cantiere, vale a dire FI.CO Eataly World di Bologna: se inizialmente era stato annunciato che dovesse aprire i battenti a novembre del 2015, in una sorta di ideale staffetta rispetto all’Expo di Milano, in realtà verrà inaugurato, a quanto pare, nella primavera del 2016. Non sarà questa, comunque, la sede dell’orto 2.0: “Voglio un contesto molto più rurale, bucolico”.

Quello che spaventa maggiormente Farinetti nell’intraprendere la sfida di vendere prodotti freschi on line è il margine. “Online è molto difficile spostare i clienti dal fattore prezzo ad altro”. Per non puntare tutto su questo fattore, secondo il proprietario di Eataly bisogna puntare sullo storytelling anche on line. “Un prodotto non narrato non vale niente”.

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