Attenzione, il consumatore sceglie il prodotto anche in base alla sostenibilità del packaging. Non è il futuro, siamo nel presente. Parlano i numeri presentati oggi a Fico Eataly World di Bologna durante l'International forum sustainable packaging: il 48% dei consumatori, in pratica uno su due, ha già lasciato sullo scaffale i prodotti con eccesso di packaging.
Il dato non è di un’organizzazione ambientalista. Lo ha presentato, insieme a Fondazione Fico, Ucima ovvero l’associazione dei costruttori di macchine per il confezionamento e l’imballaggio che ha divulgato i dati dello studio 2020 dell’Osservatorio packaging/consumi di Nomisma sulla sostenibilità nelle scelte di acquisto.
Il 41% dei consumatori non vuole pagare il maggior costo del packaging sostenibile
Se il problema è cambiare in senso ecologico il packaging ci siamo quasi, la ricerca sforna sempre nuovi prodotti meno impattanti e più riciclabili. Ma la conversione delle confezioni ha un costo e il 41% del campione non è disposto a spendere un centesimo in più per avere un packaging sostenibile. La risposta ci riporta alla rivolta dell’opinione pubblica per i due centesimi da pagare sul sacchetto compostabile di frutta e verdura. Ma non è finita qui: il 99% dei consumatori pensa che sia compito dell’industria e dei retailer risolvere il problema.
Il biologico come principale espressione di sostenibilità
La filiera alimentare deve obbligatoriamente fare i conti con la sostenibilità: l’eco-impronta del pack influenza il 43% nella scelta dei prodotti alimentari. Un aspetto positivo, visto che in questo caso i maggiori costi sono riconosciuti, arriva dal valore dato al biologico: il 42% dei responsabili acquisto individua il marchio bio come principale espressione di sostenibilità.
E' la carta il materiale per il packaging considerato più ecologico

L'International forum sustainable packaging si è tenuto nella sala congressi di Fico Eataly World a Bologna
L’osservatorio di Nomisma ha studiato anche l’impatto delle diverse scelte sostenibili per cui è considerato tale un prodotto venduto con una confezione fatta con materiali riciclati o a basso impatto ambientale (37%), derivato da un processo produttivo che utilizza fonti rinnovabili (31%) o con basso consumo di energia/acqua (18%). Infine, quando garantisce il giusto reddito a chi lo produce (24%) ovvero entra in gioco pure la sostenibilità sociale. E sale sul podio come materiale per l’alimentare più rispettoso dell’ambiente la carta, indicata dal 47% dei responsabili acquisto.
Un confronto tra i maggiori brand internazionali
Questi dati sono stati discussi dai numerosi partecipanti ai convegni del forum mondiale dove si confrontano brand di livello internazionale da Amazon a Coop, Coca-Cola, Fater (JV P&G e Angelini), Massimo Zanetti Beverages con le loro buona pratiche sul packaging sostenibile.