Assomela ha ufficialmente risposto alla consultazione pubblica promossa dalla Commissione europea in merito alla proposta di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggi (Ppwr).
L'ortofrutta nel mirino
A novembre 2022 la Commissione Ue ha pubblicato la proposta di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggi, che riguarda tutti i settori, ma colpirebbe con provvedimenti ad hoc quello dell’ortofrutta. Al momento il regolamento prevede di fatto che la frutta e la verdura vengano commercializzate sfuse, a eccezione delle unità di vendita superiori a un chilo e mezzo, e perciò riguarderebbe non solo gli imballaggi in plastica, ma tutte le tipologie di imballaggio, anche quelle in cartone.
Negli ultimi anni, il settore melicolo italiano ha compiuto enormi sforzi per trovare e utilizzare soluzioni innovative per gli imballaggi in termini di materiali e design e nella ricerca di soluzioni sostenibili, bilanciando continuamente le proprie esigenze con gli obiettivi ambientali e la sicurezza dei consumatori; ad esempio, il settore delle mele, è stato tra i primi a fare investimenti importanti sul tema e a utilizzare le confezioni di cartone, i vassoi quattro-sei frutti.
La preoccupazione dei produttori di mele
Sebbene gli obiettivi sul tema packaging della Commissione siano in generale condivisibili, nell’ottica di una transizione verso soluzioni di imballaggio sostenibili, i produttori di mele sono innanzitutto molto preoccupati per l'approccio discriminatorio utilizzato nella proposta del regolamento per il settore dell’ortofrutta e per lo spostamento di focus da parte della Commissione dal riciclo al riuso. Le richieste al settore e a una specifica categoria di prodotto sono, secondo i produttori di mele, sproporzionate rispetto all'obiettivo generale.
La proposta di Assomela
Assomela chiede pertanto alle istituzioni europee di riconsiderare il divieto di imballaggio così come proposto dall’attuale bozza di regolamento, studiando prima gli effetti che un tale divieto potrebbe avere su certi settori e di stabilire una tempistica ragionevole che permetta sia un adeguato dialogo che una maggiore trasparenza verso i partner coinvolti, produttori ma anche consumatori.
La Commissione sembra non aver considerato le innumerevoli funzioni dell’imballaggio nel settore ortofrutticolo – l'imballaggio serve a trasportare e proteggere il prodotto durante le movimentazioni e le operazioni di logistica, è necessario per prolungare la durata di conservazione e prevenire gli sprechi alimentari nonché per evitare contaminazione microbiologica. L’imballaggio serve inoltre per comunicare informazioni obbligatorie verso i consumatori (es. la varietà, la tracciabilità, l’origine, ecc.), ma anche per parlare al consumatore con soluzioni innovative che aiutino a differenziare il prodotto – nel caso delle mele l’esempio delle nuove varietà è lampante.
Il rischio potrebbe essere anche quello di perdere un prezioso strumento di promozione e diminuire il consumo di frutta e verdura tra i cittadini Ue, che negli ultimi anni hanno preferito acquistare prodotto non sfuso.
Inoltre, la proposta di regolamento norma anche la questione dei bollini che, secondo la proposta, dovrebbero essere tutti industrialmente compostabili. Le mele sono tra i principali prodotti ortofrutticoli che fanno ampio uso di bollini, sia per comunicare le diverse varietà sia per identificare i marchi, molto importanti nel settore. Negli ultimi anni è stato compiuto uno sforzo significativo per studiare e produrre bollini che possiedano i requisiti di compostabilità industriale per tutti i componenti (dalla colla all’inchiostro), non sempre trovando soluzioni convincenti.
Anche in questo caso Assomela ribadisce l’importanza di promuovere l'innovazione e la ricerca su soluzioni e materiali alternativi e la necessità di condurre analisi del ciclo di vita dei prodotti complete e scientificamente fondate in relazione alle misure di imballaggio proposte, in particolare per il settore dell’ortofrutta.
La coerenza tra le misure previste in questa proposta e le politiche Ue del Green Deal e della Farm to Fork è necessaria. Il fine ultimo è salvaguardare la sostenibilità dei produttori sostenendo iniziative che abbiano una solida base scientifica e prendano in considerazione le esigenze e le tempistiche di tutti gli attori coinvolti.
Fonte: Assomela