17 maggio 2018

Packaging, cresce l’industria del cartone ondulato

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Continua a crescere l'industria italiana del cartone ondulato, il packaging realizzato con carta riciclata che trova nel settore alimentare, tra cui quello ortofrutticolo, il maggior mercato di utilizzo. Secondo Gifco, il Gruppo italiano fabbricanti cartone ondulato, nel 2017  il comparto italiano del cartone ondulato ha registrato una produzione nazionale complessiva, in peso, di 3,8 milioni di tonnellate, con una crescita di quasi il 2% sul 2016 e un fatturato complessivo che ha sfiorato i 4 miliardi di euro.

CartoneOndulatoDel bilancio 2017  e delle prospettive del settore si parlerà nel meeting annuale degli associati Gifco che si svolgerà a Viareggio il 18 e 19 maggio. “Negli ultimi cinque anni abbiamo assistito a una crescita costante, sia in superficie che in peso, consolidando così la ripresa produttiva del cartone ondulato successiva alla crisi del precedente quinquennio 2007-2012 – esordisce il presidente di Gifco Amelio Cecchiniquesto trend positivo  conferma che il cartone ondulato è un veicolo fondamentale per l’industria italiana, packaging per eccellenza per la spedizione dei beni acquistati online, con un ruolo fondamentale nella valorizzazione dell’export e nella competitività del prodotto made in Italy”.

Oggi in Italia il 93% della produzione di imballaggi in cartone ondulato è realizzata dalle aziende associate a Gifco e l’Italia si conferma ancora il principale produttore di cartone ondulato a livello europeo, dopo la Germania. Negli anni l’impegno dei produttori italiani si è concentrato progressivamente verso la riduzione dell’impiego di materie prime e oggi l’80% degli imballaggi prodotti dalle aziende  associate al gruppo è realizzato con carta riciclata. A loro volta gli imballaggi giunti a fine vita sono riciclabili nella loro totalità: grazie al lavoro di Comieco, il consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica, ogni anno in Italia l’89% degli imballaggi di carta e cartone vengono avviati a recupero, l’80% a riciclo.

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