Best F&V Box

21 novembre 2023

Packaging, Rossella Brenna: “Mi aspetto di essere stupita”

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Rossella Brenna – oltre 30 anni di esperienza nella Gdo, dalla direzione marketing e comunicazione, alla direzione vendite, commerciale sino a ricoprire il ruolo di amministratore delegato in Unes e membro di Cda – è uno dei sei giudici del Premio Best Fruit & Veg Box.

Dal 2023 si dedica ad attività di consulenza direzionale e sviluppo del business, tra le fondatrici e parte del direttivo dell’Associazione Nazionale Donne del Retail, oltre che membro onorario della Associazione Nazionale Donne dell’Ortofrutta.

Sarà parte della giuria del premio Best Fruit&Veg Box: perché ha accettato e cosa si aspetta?

Ho accettato perché ritengo che il pack dell’ortofrutta sia un tema particolarmente interessante e ancora poco sfruttato per fare storytelling e caratterizzare e rendere riconoscibile il prodotto.

Mi aspetto di essere stupita e stimolata dai progetti presentati, sono certa ci saranno idee e novità interessanti, specie dalle aziende delle Donne dell’Ortofrutta!

Che ruolo hanno imballaggi e confezioni nella segmentazione di reparto e nella comunicazione a punto di vendita?

Gli imballaggi e le confezioni nel reparto Ortofrutta svolgono un ruolo cruciale sia nel trasporto per la loro protezione e conservazione, sia anche nella segmentazione e comunicazione a pdv.

Le confezioni influenzano la percezione e la riconoscibilità del prodotti e segmentano attraverso i formati e tipi di imballaggio (ad esempio familiari o singole, ecologiche o meno, informative sul prodotto stesso, design accattivanti o creativi rispondono alla crescente domanda di sostenibilità e benessere). Inoltre, le informazioni indicate possono incoraggiare scelte più consapevoli laddove diano indicazioni chiare su filiera, caratteristiche nutrizionali, stagionalità del prodotto, provenienza, caratteristiche e modalità di consumo. Tutte questa comunicazione caratterizza a sua volta il posizionamento del reparto e del pdv e si posiziona distintivo verso il cliente.

L’ortofrutta in materia di confezioni rincorre, su quali aspetti si può e si deve lavorare per recuperare il gap da altri settori più industriali?

Ritengo innanzitutto che non debba necessariamente rincorrere altri reparti industriali, anzi ha la sua buona occasione per prendere il buono (comunicazione, educazione, conservazione, innovazione) evitando invece di replicare gli aspetti meno attuali (overpack ed eccessivo utilizzo di materiali non recuperabili/riciclabili) rispetto alla crescente richiesta di sostenibilità e servizio.

Da addetta ai lavori, o da consumatrice, c’è qualcosa che si stupisce di non avere ancora visto nel settore ortofrutticolo?

In Italia credo che il reparto più bello e profondo sia di Banco Fresco: la varietà che si trova da loro è difficile trovarla altrove. Resta il fatto che, da consumatrice, credo si sia investito davvero poco sull’informazione e comunicazione, la frammentazione delle produzioni certo non aiutano a gestire il prodotto come diversamente avviene per quelli industriali. Ma in questo modo la poesia e il valore reale del prodotto e del lavoro che sottende alla loro presenza sul mercato viene vanificato dalla banalizzazione della percezione del prodotto stesso. Questa è una grandissima occasione ancora da cogliere o un grande pericolo per tutto il settore e per noi consumatori ignoranti, nel senso che ancora ignoriamo il valore intrinseco, nella nostra vita di tutti i giorni, del comparto agricolo e della ricchezza che porta e può portare nella dieta quotidiana.

In reparto e sui packaging la comunicazione dell’ortofrutta come potrebbe migliorare?

Ci sono a dire poco casi eccellenti di rottura e innovazione nella comunicazione e coinvolgimento del consumatore che spero possano essere di stimolo per tanti altri prodotti e produttori.

Ritengo che il reparto ortofrutta non solo sia il primo biglietto da visita del punto di vendita ma possa e debba essere il più bello in assoluto, grazie alla varietà ai colori, ai profumi, alla naturalezza estrema dei prodotti stessi.

Purtroppo nella maggior parte dei casi i prodotti sono soggetti alla guerra di prezzo perche non riescono ad essere unici e riconoscibili nel loro posizionamento. I casi in cui sia forte il brand sono pochi – penso a Chiquita, Del Monte, Dole, Marlene, Melinda, Rosaria – tutti brand che hanno investito in comunicazione e identificazione del prodotto. Ora, per il particolare momento storico, credo sia tempo di investire e comunicare in modo più approfondito sui temi di filiera, sostenibilità, salubrità della coltivazione, sul km 0, sulle modalità di coltivazioni alternative. Ma occorre essere rilevanti e identificabili nell’offerta del reparto.

La cerimonia di premiazione Best Fruit & Veg Box si terrà alle 16:30 del 7 febbraio 2024 a Berlino, nello stand collettivo di Cso Italy durante Fruit Logistica.

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